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Le difficoltà cognitive nei pazienti con diabete, causate da ripetuti episodi di ipoglicemia, potrebbero essere ridotte con antiossidanti, secondo un nuovo studio presentato alla conferenza annuale della Society for Endocrinology a Glasgow. I risultati dello studio suggeriscono che stimolare le difese antiossidanti nei topi riduce le disabilità cognitive causate da bassi livelli di zucchero nel sangue, questi potrebbero aiutare a migliorare la qualità della vita dei pazienti diabetici.

Il declino a lungo termine delle funzioni cognitive, con l’apprendimento quotidiano e le attività di memoria che diventano più difficili e che richiedono più tempo per completarsi, è una conseguenza comune per i pazienti in particolare per coloro che spesso sperimentano bassi livelli di zucchero nel sangue quando usano l’insulina per gestire il diabete. Precedenti studi condotti su topi hanno dimostrato come ricorrenti episodi di ipoglicemia portano a un accumulo di radicali liberi dannosi per le cellule nel cervello. Se questo accumulo di stress da radicali liberi influisce direttamente sulla funzione cognitiva e se i sistemi antiossidativi del corpo, che possono rimuovere i radicali liberi, riescono ad essere imbrigliati per contrastare questi cambiamenti e migliorare la qualità della vita non è noto.

In questo studio, la dottoressa Alison McNeilly e colleghi dell’Università di Dundee hanno usato l’insulina per indurre ripetuti attacchi di ipoglicemia in un modello murino di diabete di tipo 1. Nell’esperimento, un gruppo di topi è stato anche dosato con antiossidante sulforapano (SFN) di origine vegetale. Topi trattati con SFN mostravano maggiore espressione di marcatori antiossidanti, ridotto danno cellulare radicale libero e hanno significativamente migliorato le capacità cognitive nei compiti di memoria.

Il dott. McNeilly ha commentato: “Il basso livello di zucchero nel sangue è una conseguenza quasi inevitabile della terapia insulinica. Questo lavoro dimostra che migliorando il sistema di difesa antiossidante del corpo possiamo invertire alcuni degli effetti collaterali associati al diabete, come una scarsa funzione cognitiva”.

La dott.ssa McNeilly e i suoi colleghi ora intendono scoprire se potenziando il sistema antiossidativo del corpo si può ridurre al minimo il declino cognitivo associato a un basso livello di zucchero nel sangue negli esseri umani, utilizzando farmaci basati sulla struttura chimica di SFN.

Il dott. McNeilly ha dichiarato: “La concentrazione di SFN utilizzata in questo studio non sarebbe ottenibile con una dieta normale ricca di verdure, tuttavia ci sono numerosi composti molto potenti negli studi clinici che potrebbero prevenire danni cognitivi causati dai radicali liberi per aiutare i pazienti diabetici. “