Passaggio dall’assistenza pediatrica a quella per adulti: uno studio qualitativo delle esperienze di giovani adulti con diabete di tipo 1 in Norvegia.
Lo scopo del presente studio era di esplorare in che modo i giovani adulti con diabete di tipo 1 (T1D) hanno sperimentato la transizione dai servizi di assistenza sanitaria pediatrica a quella per adulti.
È stato utilizzato un design qualitativo e esplorativo.
Undici giovani adulti con T1D che hanno ricevuto cure per il diabete nella diabetologia adulti in un ospedale della Norvegia occidentale e partecipato a interviste semi-strutturate. I dati sono stati analizzati utilizzando la descrizione interpretativa, un approccio induttivo ispirato alla teoria, all’etnografia e alla fenomenologia fondate, e specificamente progettato per esplorare i fenomeni nella pratica clinica al fine di generare nuove conoscenze e abilità.
Sono emersi quattro temi principali riguardanti le esperienze degli adolescenti nel trasferimento dalla pediatrica alla cura degli adulti: (i) informazioni limitate sulla transizione; (ii) passaggio da un follow-up frequente, completo e personale a un follow-up meno completo e meno personale; (iii) l’importanza di essere visti come una persona intera; (iv) aspettative limitate su come sono stati organizzati i servizi di assistenza sanitaria.
Lo studio ha dimostrato che le routine esistenti per il trasferimento tra assistenza pediatrica e per adulti non sono ottimali. I partecipanti hanno espresso che non erano preparati per le differenze nel follow-up ed erano prevalentemente meno soddisfatti del follow up di assistenza agli adulti.
I risultati supportano la necessità di programmi di transizione strutturati, ovvero programmi che contribuiscono a giovani adulti con T1D che ricevono una transizione sicura e positiva in una fase di vita altrimenti impegnativa. I bisogni individuali dei giovani per la transizione e il follow-up nell’assistenza agli adulti possono essere promossi da un approccio basato sull’assistenza centrata sulla persona.
Lo studio è pubblicato su Scandinavian Journal of Caring Sciences del 13 marzo 2019.