A tal proposito: i risultati da un audit di 4 cliniche australiane specializzate nella cura del diabete.
In un campione clinico non selezionato, i diabetologi australiani hanno mirato a: 1) indagare la volontà degli adulti diabetici di parlare con i loro professionisti della salute, dei loro sentimenti ed esperienze che vivono con il diabete, 2) valutare la prevalenza di un povertà emotiva in generale e compromessa – tale da essere grave in chi è afflitto da diabete e 3) esaminare se la disponibilità a parlare sia correlata al benessere emotivo generale e / o specifico del diabete.
Adulti non selezionati con diabete di tipo 1 (T1D) o diabete di tipo 2 (T2D) che frequentano 4 cliniche specializzate in diabete australiano hanno completato sondaggi sulle loro esperienze e preferenze, parlando con i loro professionisti della salute del diabete sui loro sentimenti ed esperienze personali del diabete. Hanno indicato argomenti preferiti da discutere da un elenco e completato misure convalidate di benessere emotivo (World Health Organization-5 Well-being Index) e stress del diabete (Aree problematiche nella scala del diabete).
Tra 682 partecipanti (T1D, n = 440; T2D, n = 142), un quarto degli adulti con T1D e quasi la metà con T2D voleva parlare con il proprio operatore sanitario dei propri “sentimenti ed esperienza personale di vivere con il diabete, ” con> 50% riferisce riferito di averlo chiesto. L’argomento più comunemente selezionato è stato “In che modo il diabete influisce sul mio umore” (T1D, 35%; T2D, 37%). Erano prevalenti il ??benessere emotivo alterato (T1D, 33%; T2D, 39%) e grave sofferenza del diabete (T1D, 17%; T2D, 25%). Coloro che erano disposti a parlare avevano una maggiore sofferenza per il diabete.
In questo studio i diabetologi evidenziano che molti adulti con T1D e T2D hanno entrambi bisogno e vogliono parlare con i loro professionisti della salute del diabete e sull’impatto emotivo del diabete. Coloro che erano più disposti ad avere questa conversazione avevano più bisogno di supporto emotivo.
Pubblicato il 1 maggio 2020 nel Canadian Journal of Diabetes.