Fragilità ossea in pazienti con diabete mellito: una dichiarazione di consenso del gruppo di lavoro della Società Italiana Diabete (SID), Società Italiana di Endocrinologia (SIE), Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT ).
Come ampiamente riportato nella letteratura scientifica e narrato in questo blog il diabete tipo 1 e tipo 2 è foriero di diverse complicanze e tra queste una che mancava di indicazioni univoche circa un percorso di cura e terapia riguarda l’apparato scheletrico ovvero il trattamento specifico dell’osteoporosi e rischio elevato di fratture, cadute. Il diabete, specie il tipo 1 ad insorgenza giovanile, ha visto un incremento dei tassi di longevità. e affrontare questo lato con la consapevolezza di in un approccio sistemico completo ha la sua importanza, trattando nello specifico il tipo 1 proprio nella sua fa geriatrica e terminale.
La fragilità ossea è una delle possibili complicanze del diabete, sia di tipo 1 (T1D) che di tipo 2 (T2D). La fragilità ossea può colpire pazienti di diversa età e con diversa gravità della malattia a seconda del tipo di diabete, della durata della malattia e della presenza di altre complicanze. La valutazione del rischio di frattura dovrebbe essere avviata in diverse fasi della storia naturale della malattia a seconda del tipo di diabete e di altri fattori di rischio. Il rischio di frattura nel T1D è maggiore rispetto al T2D, imponendo uno screening e un intervento terapeutico molto più precoci che dovrebbero tenere conto anche dell’aspettativa di vita del paziente, delle complicanze del diabete, ecc. L’armamentario terapeutico per il T2D è stato arricchito con farmaci che possono influenzare il metabolismo osseo e i medici dovrebbero essere consapevoli di questi effetti.
Considerando la complessità del diabete e dell’osteoporosi e la gamma di variabili che influenzano le scelte di trattamento in un dato individuo, il gruppo di lavoro sulla fragilità ossea nei pazienti con diabete mellito ha identificato e pubblicato raccomandazioni basate sulle variabili che dovrebbero guidare lo screening della fragilità ossea e la gestione di diabete e fragilità ossea: (A) età, (B) MD, (C) complicazioni, (D) durata della malattia e (F) fratture (ABCD & F). La considerazione di questi parametri può aiutare i medici a identificare il momento migliore per lo screening, il target glicemico appropriato e il farmaco anti-osteoporosi per i pazienti con diabete a rischio o con fragilità ossea. il gruppo di lavoro sulla fragilità ossea nei pazienti con diabete mellito ha identificato e pubblicato raccomandazioni basate sulle variabili che dovrebbero guidare lo screening della fragilità ossea e la gestione del diabete e della fragilità ossea: (A) età, (B) MD, (C) complicazioni, (D) durata della malattia e (F) fratture (ABCD e F).
Gli autori medici e rappresentanti delle tre società scientifiche sono: Nicola Napoli, Raffaele A Incalzi, Giovanni De Gennaro, Claudio Marcocci, Raffaele Marfella, Rocco Papalia, Francesco Purrello, Carmelinda Ruggiero, Umberto Tarantino, Flavia Tramontana, Caterina Conte
Il documento è stato pubblicato in Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Disease il 3 aprile 2021.