Anche a sessant’anni c’è una prima volta, anche a sessant’anni con il diabete tipo 1 c’è una prima volta, e questa prima volta stavolta riguarda un risultato mai visto, mai riscontrato in precedenza: oggi ho ricevuto e letto il referto degli esami di laboratorio fatti ieri e che lunedì prossimo 27 settembre porterò alla visita di controllo del diabete (in presenza perché dalle mie parti non c’è compliance per la telemedicina, e non solo quella).

Nel 2020 l’ultima HbA1c riportava 58 di risultato, poi il 30 novembre dello stesso anno ho installato il sistema ibrido 780G di Medtronic e al successivo controllo, nell’aprile del 2021 avevo una HbA1c pari a 48, e il dato prodotto al 22 settembre 2021 vede l’HbA1c uguale a 47. Il risultato migliore da sempre e indicatore di un compenso glicemico ottimale ma non solo: anche di una funzione renale ottima come non si vedeva da non so quando, forse mai. La creatinina 1,20 e la microalbuminuria uguale a 45, il risultato migliore di sempre.

Super bene: un Time In Range glicemico oscillante tra l’80 e il 100%!

Tutto questo risultato fin qui realizzato è e resta esclusivamente frutto del mio impegno, e non per vanteria, presunzione o superbia, ma semplicemente in quanto, dallo scorso 30 novembre 2020, da quando porto il 780G mi sono sempre dovuto arrangiare in toto nella gestione del dispositivo, nel calcolo del fattore di sensibilità insulinica e nel calcolo del rapporto insulina/carboidrati, e tutto questo a onore del vero è stato sempre così nella mia lunga storia di vita patologica con il diabete. Da sempre non ho mai ricevuto un percorso di educazione nell’autogestione della vita con il diabete, e tutto quel che ho appreso e fatto è da autodidatta ovvero: arrangiandomi nel bene come nel male.

Si dice il peccato ma non il peccatore e in sessant’anni vissuti principalmente in scompenso glicemico e assommando le complicanze derivare dal diabete oltre ad altre comorbilità, vedere questi risultati riempie di gioia e soddisfazione, ma non in modo completo ed esaustivo.

Quello che mi è sempre mancato e tutt’ora mi manca e un supporto medico-sanitario, una presa in carico reale e non superficiale che colmi le lacune predette e la mancata analisi dei dati prodotti dal dispositivo (cosa non da poco).

Avevo promesso in questo blog che non avrei più scritto della vicenda legata alla mancata copertura medica del dispositivo in questione, ma alla luce e conferma dei risultati qui riportati ottenuti ho fatto una eccezione, l’ultima e poi più.

Diciamo che questo è anche un modo per celebrare concretamente il centenario della scoperta dell’insulina ma anche di me stesso, e per continuare con l’arte dell’arrangiamento d’ora in poi dovrò anche cercare di farmi “adottare” da un professionista in grado di colmare le mie lacune e i vuoti lasciati da altri.

Non è ne sarà facile ma ce la metterò tutta almeno per poter vivere gli ultimi istanti che mi restano senza lasciare nulla di intentato.