Diabete, SID aderisce alla World Obesity Federation

Patologie strettamente correlate, osservatorio WOF stima in 6/10 il rischio obesità e in 8/11 quello dell’obesità infantile in Italia

La Società Italiana di Diabetologia ha aderito alla World Obesity Federation, organizzazione associativa presente in oltre 100 Paesi che rappresenta più di 80 associazioni nazionali dedicate allo studio e alla gestione dell’obesità e delle patologie ad essa correlate. La WOF, inoltre, promuove il World Obesity Day, che si tiene ogni 4 marzo con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.

La SID è la prima società scientifica di diabetologia a far parte di questo importante network internazionale, che mette a disposizione degli associati la propria capacità di azione per raggiungere quanto riportato negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. In vista del 2025, l’attenzione è rivolta in particolare al miglioramento dei sistemi alimentari e sanitari e al contrasto dell’obesità infantile. Questo è un problema particolarmente sentito,  in Italia, dove il rischio di sovrappeso e obesità per bambine è particolarmente elevato, si stima infatti che 8 su 11 bambini/adolescenti,  secondo la  WOF, e  6 su 10 adulti saranno affetti da sovrappeso/obesità : secondo l’ultimo rapporto “Childhood Obesity Surveillance Initiative” dell’Ufficio Europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Italia si colloca infatti al quarto posto in Europa per prevalenza di sovrappeso e obesità con una prevalenza appena al di sotto del 40%, superata solo da Cipro, Grecia e Spagna. Per la prevalenza della sola obesità, invece, il nostro Paese è al secondo posto.

Un bambino obeso ha il 75-80% di probabilità di diventare un adulto obeso ad alto rischio di diabete, due patologie ormai strettamente correlate al punto da esser definite con il solo termine di diabesità. Nel contrasto a questo fenomeno, oltre a una sana e varia alimentazione, serve un’attività fisica quotidiana, in Italia poco diffusa: sempre secondo il rapporto OMS, tra gli adulti il 44,8% in Italia non pratica un adeguato livello di attività fisica, la percentuale raggiunge addirittura il 94,5% nei bambini, ultimo Paese OCSE.

 “L’adesione della SID World Obesity Federation – dichiara il Presidente SID, Angelo Avogaro – ha un duplice importante significato. Il primo è la necessità di avviare dei programmi di prevenzione “primordiale”, la necessità che sin da bambini si debbano seguire sani stili di vita; il secondo è che la presenza di obesità, particolarmente quella severa, si associa nella stragrande maggioranza dei casi all’insorgenza di diabete mellito. Per questo è stato coniato il termine “Diabesità”, proprio per mettere in evidenza che questa accoppiata di malattie croniche non trasmissibili, non solo peggiora la qualità della vita ma ne riduce anche l’aspettativa”.

“Il sovrappeso e l’obesità insieme al diabete mellito – dichiara il Presidente Eletto di SID, Raffaella Buzzetti – rappresentano, non solo nel mondo occidentale, una vera è propria pandemia; se non si appronteranno misure adeguate di prevenzione si stima che le prevalenze rispettive aumenteranno in maniera esponenziale nei prossimi anni. La SID, in qualità di società scientifica, intende contrastare con opera di formazione e divulgazione scientifica ed interloquendo con le istituzioni, sia a livello regionale che nazionale, tale pandemia, Ciò al fine di ridurre il rischio delle temute complicanze cardio-nefro vascolari che rappresentano una tra le prime cause di mortalità nei soggetti obesi ed affetti da diabete”.