Sono trascorsi sei mesi dall’avvio della petizione rivolta al parlamento per sensibilizzare le istituzioni repubblicane su alcuni fondamentali diritti della persona con diabete che lavora. Fino ad ora sono state raccolte soltanto 66 adesioni, francamente pochine, sia per l’argomento toccato che per la quantità di popolazione interessata. I tempi di conclusione per la sottoscrizione della petizione sono stati prolungati sino alla fine di quest’anno. Riproponiamo il testo completo della petizione con il link alla piattaforma online per aderirvi, con l’auspicio di una maggiore attenzione verso i contenuti della medesima.
Quali sono i diritti del lavoratore diabetico con un rapporto di prestazione subordinato ovvero dipendente? La norma o qualcosa che ci assomiglia non esiste, così come pure una sorta di protocollo, accordo tra datori di lavoro e organizzazioni sindacali. Eppure oltre alla sensibilità sociale verso i diritti del lavoratore diabetico basterebbero pochi e semplici canoni per dare certezza e tutela alle azioni fondamentali per una vita regolare nel luogo di lavoro a chi ha questa malattia, in particolare nei riguardi di quanti di noi debbono fare insulina e costanti controlli della glicemia.
Occorre garantire il diritto al lavoratore:
- di fare l’insulina
- controllare la glicemia e glicosuria
- poter avere una pausa breve tra l’ingresso al lavoro e l’intervallo pranzo per fare una merenda
- una formazione condivisa sull’evento ipoglicemico e le procedure per intervenire in soccorso qualora si manifestasse.
Sembrerà strambo o assurdo chiedere di normare passi dell’azione quotidiana del diabetico semplici e scontati, ma spesso i diritti sono fiabeschi e poco espliciti nella loro ricaduta pratica, effettiva. Inoltre il controllo dei livelli del glucosio nel sangue (glicemia), la somministrazione dell’insulina con iniezione o infusione non sono opzioni, ma condizioni salva vita e per non incorrere in un aggravamento della malattia con complicazioni annesse e relativi costi aggiuntivi per la sanità pubblica. Un lavoratore diabetico con la malattia ben gestito non è invalido, bensì in grado affrontare regolarmente le mansioni affidate, ecco perché a tale proposito si deve fare chiarezza informativa e formativa.
Oggi assistiamo a un depauperamento, spogliazione sempre più estesa di alcuni diritti e doveri presenti nel rapporto tra datore di lavoro e dipendente, da parte del primo. Ci sono poi aree produttive cui la precarietà diffusa sia nella durata dei contratti che nell’esercizio della ricattabilità diretta o indiretta nei riguardi del subordinato è una costante. La cosa si presenta da molto tempo se non addirittura da sempre nel settore dei servizi, dell’agricoltura e dell’industria tessile, alimentare. Recenti episodi riportati dalla stampa e media in rete come la sospensione per un giorno dal lavoro di un operatore di Fast Food perché si stava controllando la glicemia prima di programmare la quantità di insulina da infondere con il microinfusore. Oppure un diabetico rifiutato dalle poste per l’assunzione come portalettere in quanto affetto dalla predetta patologia, sono inquietanti episodi che ricadono sui più elementari diritti dell’uomo e malato in particolare. Non possiamo assistere inermi a tutto questo.
Siccome la curva evolutiva del diritto del lavoro ha preso una direzione all’estremo ribasso sia sul versante retributivo che giuridico, un poco come tutta la vita contrattuale e negoziale nel nostro paese, diventa non più rinviabile una vera attenzione verso i predetti problemi.
Da parte dei vari rappresentanti del mondo associativo diabetico dovrebbe farsi largo non solo una sorta d’ attenzione verso il tema dei diritti della persona con diabete e verifica del reale rispetto di questi, ma proprio nello specifico del lavoro impegnarsi per garantire i principi fondamentali a tutela del lavoratore con diabete.
Per questi motivi si rivolge e sottoscrive una petizione al Parlamento affinché si faccia carico dei predetti punti esposti sotto un profilo di indirizzo, controllo e, nel qual caso, di regolamentazione della materia.