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  • Il rischio cardio-metabolico dei ragazzi obesi si può prevedere dalla circonferenza del loro polso. E’ in sintesi il messaggio scaturito da un ampio studio che ha coinvolto 280 bambini e adolescenti obesi
  • La pandemia di obesità purtroppo non risparmia neppure le fasce d’età più giovani; avere a disposizione degli strumenti di facile utilizzo nella pratica clinica, come può essere appunto la misurazione della circonferenza del polso, consente una migliore stratificazione di questi ragazzi e permette di concentrarsi con strategie di prevenzione e trattamento più aggressive su quelli a maggior rischio futuro

Barcellona, 19 settembre 2019. L’aumento dell’obesità infantile è associato ad un aumento della prevalenza di fattori di rischio cardiovascolari. La circonferenza del polso è recentemente emersa come nuovo indice antropometrico correlata a tali fattori. L’associazione della circonferenza del polso con la disfunzione del tessuto adiposo e con il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari in età adulta non è ancora stata chiarita. Obiettivo del nostro studio – afferma la dottoressa Cecilia Luordi dell’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’ – è stato valutare il rapporto tra la circonferenza del polso, i marcatori di disfunzione del tessuto adiposo e il rischio cardiovascolare futuro in una popolazione di bambini e adolescenti obesi”.

Lo studio è frutto di una collaborazione tra l’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’ e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. In una popolazione di 280 bambini con sovrappeso e obesità sono stati misurati parametri biochimici, clinici e antropometrici. La percentuale del grasso del tronco è stata misurata mediante Dual-energy X-ray Absorptiometry (DEXA); i bambini sono stati sottoposti inoltre a dosaggio dell’adiponectina e della leptina nel sangue. Il loro rischio cardiovascolare è stato stimato mediante un calcolatore di rischio (metS score) validato per la predizione di futuri eventi cardio-metabolici.

I bambini con una circonferenza del polso più ‘robusta’ (quelli che si trovavano al di sopra del 50° percentile) presentavano livelli di adiponectina di bassi e livelli di leptina più alti rispetto ai soggetti con bassa circonferenza del polso (aumentato rapporto adiponectina-leptina). Tra i vari gruppi di ‘circonferenza polso’ non sono state invece riscontrate differenze significative nella percentuale del grasso del tronco e nel rapporto vita fianchi. Lo score di rischio cardiovascolare (metS score) è risultato significativamente associato alla circonferenza del polso, in maniera indipendente rispetto a sesso ed età, e al rapporto adiponectina-leptina.

In conclusione, la circonferenza del polso, oltre ad essere un parametro clinico di facile misurazione, indipendente dalla variazione del grasso corporeo, associato a insulino-resistenza e a parametri cardiaci (struttura del ventricolo sinistro e pressione sistolica), come dimostrato da lavori precedenti, può essere suggerito, visti i risultati di questo studio, come un nuovo, importante marcatore antropometrico di rischio cardio-metabolico futuro nei bambini con obesità.

“L’obesità infantile – commenta la professoressa Raffaella Buzzetti dell’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’ – è una delle nuove emergenze di salute pubblica in Italia e nel mondo che si potrebbe tradurre in un esponenziale incremento della morbidità e mortalità cardiovascolare nei prossimi anni. In quest’ambito, la stratificazione del rischio cardiovascolare è di fondamentale importanza, già in giovane età, per poter implementare in maniera efficace strategie di prevenzione e trattamento. Il nostro studio dimostra che la misurazione della circonferenza del polso è un nuovo parametro clinico di facile misurazione per identificare la disfunzione del tessuto adiposo e stimare il futuro rischio cardiovascolare in bambini e adolescenti con sovrappeso/obesità”.

Wrist circumference is a biomarker of adipose tissue inflammation and cardiovascular risk in non-diabetic obese children

  1. Luordi1, E. Maddaloni1, C. Bizzarri2, S. Pedicelli2, S. Zampetti1, L. D’Onofrio1, C. Moretti1, M. Cappa2, R. Buzzetti1

1Università ‘La Sapienza’ di Roma, 2Ospedale ‘Bambino Gesù’ di Roma