Default Featured Image

La forza lavoro clinica che si occupa di adulti emergenti con diabete in Nuova Zelanda non dispone di risorse sufficienti

Il diabete è uno dei disturbi cronici più comuni negli adulti emergenti (15-25 anni di età) e la prevalenza del diabete di tipo 1 (T1D) e del diabete di tipo 2 (T2D) in Nuova Zelanda continua ad aumentare in questa fascia di età. È ben noto che il controllo glicemico stretto sia in T1D che in T2D riduce le complicanze microvascolari e macrovascolari del diabete e migliora la sopravvivenza. Tuttavia, in Nuova Zelanda e nel mondo, l’età adulta emergente è in genere il periodo di peggior controllo glicemico nella durata della vita a causa dell’elevata prevalenza di fattori di stress psicosociali e dell’aumentata resistenza all’insulina della pubertà e dei comportamenti a rischio. Inoltre, il controllo glicemico degli adulti emergenti con diabete in Nuova Zelanda spesso si deteriora a causa della perdita di sostegno da parte di familiari e amici dalle regioni in movimento, il fallimento del supporto dei servizi pediatrici per estendersi all’età adulta emergente e la perdita di finanziamenti pubblici per la terapia con microinfusore poiché gli obiettivi glicemici non sono più raggiunti.

Data l’elevata prevalenza di fattori di stress psicosociali e la perdita di supporto, le linee guida dell’International Society for Pediatric and Adolescent Diabetes (ISPAD) raccomandano che gli adulti emergenti con diabete ricevano cure ambulatoriali da un team multidisciplinare dedicato composto da 0,75 equivalenti a tempo pieno (FTE) / 100 pazienti di un endocrinologo, 1-1,25 FTE / 100 pazienti di un infermiere specialista del diabete, 0,5 FTE / 100 pazienti di un dietista, 0,3 FTE / 100 pazienti di uno psicologo e 0,3 FTE / 100 pazienti di un assistente sociale o assistente giovanile.

Nota a margine: certo la Nuova Zelanda è agli antipodi dell’Italia, certo il diabete è percepito come una banale malattia (ma non è vero), certo la debolezza e fragilità complessiva della “filiera” che segue ed ha in carico la patologia è altrettanto evidente, certo è alla fine dei conti che il problema sollevato in questo scritto dai sanitari neozelandesi è endemico e globale al tempo stesso. Questa è la realtà allo stato dei fatti.

L’articolo è pubblicato su New Zealand Medical Journal il 12 febbraio 2021.

Gli autori: Ryan G Paul Endocrinologo, Comitato sanitario distrettuale di Waikato; Docente senior, Centro di ricerca medica di Waikato, Università di Waikato, Hamilton, Vickie M Corbett Infermiere, Waikato District Health Board, Hamilton.