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A distanza di poco più di due anni dal passaggio al microinfusore  continuo a tessermi le lodi per tale scelta con un solo rammarico: solo lo avessi fatto prima, ma questo lascia il passo al cospetto del risultato attuale che, con una glicemia media perfetta oscillante tra 130 e 140 mg/dl, porta a sintesi un notevole miglioramento della mia vita al cospetto della gestione del tempo e alimentazione quotidiana. Praticamente sotto il profilo nutrizionale oggi posso permettermi qualsiasi cosa, seppur sempre con il calcolo dei carboidrati e del bolo d’insulina a fare da garante del patto di stabilità e ottimo compenso glicemico, e tra men d’un mese rifarò gli esami del sangue per il reumatologo, comprendenti nuovamente anche la glicata, e penso di arrivare a quella data portando a somma il miglior risultato di tempi tra il 6 e il 6.3. Ora che sono diventato un miscelatore quasi provetto o come ho scritto nel passato: un DJ del diabete la mia verve critica comunque sempre e per fortuna inalterata anche di fronte al pregiato microinfusore Veo della Medtronic. E se l’apparecchio menzionato al momento rappresenta la migliore tecnologia presente per la terapia e somministrazione d’insulina nel diabetico di tipo, grazie al sistema integrato con il sensore glicemico che, in presenza di un’ipoglicemia, lancia l’allarme e arresta l’erogazione continuata del farmaco, codesto strumento ha dei punti critici che desidero riportare e aggiornare con il tempo d’uso.

Microinfusore: una cosa da migliorare riguarda il serbatoio d’insulina, sarebbe molto più comodo averlo già preriempito anziché da montare e riempire, poiché l’attuale cartuccia serbatoio porta delle volte, nella fase di caricamento dell’insulina a veder sganciare il pistone con relativa dispersione del farmaco, a me è successo un paio di volte. Durante la procedura di trasferimento dei dati delle glicemie, boli e carboidrati dal microinfusore al computer il primo va in sospensione e tale resta anche per mezz’ora, non operando in background e siccome ci sono problemi di dialogo in rete con il software “Carelink” mi è capitato nel corso delle ultime operazioni di transfer dei dati di attendere anche due, tre ore nel portare a termine l’operazione con il micro ancora in sospensione d’erogazione dell’insulina e tutto ciò francamente non è accettabile.

Sensore: la vera e propria lacuna dell’Holter glicemico è costituita dall’impossibilità di scaricare sul computer e condividere il tracciato e grafico di dati delle glicemie rilevate durante i sei giorni d’impiego dello strumento, così come è adesso la sua funzione d’esame del flusso e curva glicemica è impiegabile solo sul momento a differenza dei sensori separati e tradizionali.

Penso che nelle nuove versioni del microinfusore scompariranno le criticità, ma evidenziarle è utile e responsabile nei confronti dell’azienda produttrice e progettatrice così da migliorare ancor di più la qualità dell’apparecchiatura offerta.