Servizio sanitario

Ieri ho fatto la seconda visita dell’anno per il diabete, l’evento rituale si è svolto secondo i canoni liturgici dei protocolli clinici previsti dall’accordo di Schengen: una rapida visita di dieci minuti, per dire che va tutto bene e si conferma il precedente schema dell’insulina, arrivederci e grazie per aver utilizzato i servizi di diabetologia. A parte gli scherzi, prima di tutto l’attesa: 4 ore, un record personale degli ultimi anni; sarà perché in questo periodo è alta stagione nelle strutture sanitarie? Comunque sia stavolta la visita, a conclusione, mi trova soddisfatto: la diabetologa a convenuto con me circa il bisogno di evitare i picchi glicemici prima dei pasti, così come le ipoglicemie silenti dopo i medesimi. In soldoni il cambio dell’assetto dell’insulina riguarda l’iniezione del pranzo: al posto del novorapid subentra la novomix 70, con la stessa gradazione di unità; per cena un leggero abbassamento della dose di rapida; e per finire la lantus anziché alle 23 me la faccio alle 21 (due ore di anticipo). Il prossimo controllo è previsto per metà giugno. Per finire una nota di costume: in quattro ore di ferma osservi le persone che ti stanno attorno, i loro comportamenti, le reazioni; la cosa che mi è balzata subito all’attenzione era un giovane ventenne che comunicava ad un suo amico, col telefonino, l’avvenuta diagnosi del diabete 1; l’altra, due persone sulla settantina d’età che si ritrovavano lì per caso dopo trenta anni senza vedersi, diabetici. E’ in questi casi che ho la percezione del tempo che passa…

Ciao Pizza Blue Monday 15 gennaio Giornata mondiale della Neve