Cognizione di causa

I ricercatori della Mayo Clinic (USA) ha messo in evidenza come, chi è diabetico di lunga data (tipo 1?), fa insulina e ha vissuto molteplici episodi iperglicemici, nonché complicanze patologiche derivate dal diabete stesso, può correre il rischio di un subire lieve danno cognitivo.

I risultati sono stati pubblicati sul numero di agosto della rivista Archives of Neurology.

Quindi andando, per chi è fortunato, verso l’estrema età si corre il rischio di rimbambirsi: mah! Debbo dire dire che difronte a queste ricerche resto un poco basito, perplesso, incredulo…

Già trent’anni addietro il mio diabetologo (il fu dott. Luigi Bacci) mi disse che la ipotetica conseguenza, per un diabetico di tipo 1, che ha la possibilità di invecchiare, è costituita dai cosiddetti scampoli di assenza, in parte a causa degli alti e bassi delle nostre glicemie (sia iper che ipoglicemie).

La sfiga del compianto Bacci è che non poté pubblicare la sua ricerca su: Archives of Neurology…

C’è da dire che nell’oceano infinito di informazioni in arrivo ogni giorno, la stragrande maggioranza nuove non sono, anzi puzzano da molto (vedi questa). Il vero problema è riuscire a distinguere quelle valide, buone da quelle no.