La giornata comincia con il controllo della glicemia e finisce allo stesso modo e il diabete scorre nei secondi del tempo assieme alla vita di tutti noi. Ogni giorno ogni istante tutto riappare esattamente come l’ho lasciato. E tante volte mi sono chiesto il perché di tutto questo e dove sta la ragione e il torto di uno stato del genere. La risposta ancora non l’ho trovata e non so se mai la troverò. I miei giorni proseguono e proseguiranno così finché il mio tempo scadrà come per tutti noi. La mia forza risiede proprio con questa consapevolezza: il tempo, questa unità di misura umana, la uso la consumo ma la mia vita è un’altra cosa e non me la faccio schiacciare dalle pretese temporali altrimenti resto opresso e senza speranza. Così facendo domino pure il diabete, lui vorrebbe che io restassi bloccato da enigmi numerici e dati incomprensibili, ma finalmente ora riesco ad interpretarli e quindi frego il gioco enigmistico, gli indovinelli giornalieri; devio il puzzle e faccio una riconta: vinco io. Le mie giornate proseguono e vado avanti senza tornare indietro, vado avanti. Scusate la filippica ma questo testo lo scrissi circa 25 anni or sono in momento, breve, di mia giovanile reattività e combattività non solo con il diabete ma nella vita in generale; e oggi rimettendo ordine alla mie carte l’ho ritrovato e volevo condividerlo con quanti hanno voglia di leggerlo