Che cosa voglio dalla tecnologia a supporto della vita con il diabete?  Praticità.  La tecnologia per il controllo in proprio della glicemia e gli strumenti per la somministrazione dell’insulina andrebbero armonizzati e ottimizzati; va bene che l’interesse a vendere prevale sulla comodità d’impiego delle apparecchiature, e poi dopo la versione 1 del prodotto c’è sempre la 2, 3, 4 e via numerando, ma basterebbe poco per fare molto.

Allora per non essere vago ed entrare nel concreto faccio un elenco delle cose di cui ho bisogno per vivere al meglio il diabete ogni giorno con il supporto della tecnologia:

1.     Un glucometro che consente di incorporare un data base per fare il calcolo dei carboidrati e della dose d’insulina da iniettare o infondere, e con lo stesso strumento poter eseguire sia la glicemia sia la glicosuria, e la prima magari con strumenti non invasivi, senza prelievo del sangue capillare (come da tanto tempo si annuncia e promette senza mantenere).

2.     Un microinfusore con capsula e cannula per l’insulina portatile, senza ingombro o impaccio nei movimenti (l’Omnipod è una primo esempio ma la tecnologia lascia dei problemi di irritazione epidermica ed è ancora troppo costoso)

La cosa che manca a livello internazionale sono degli standard base delle caratteristiche tecnologiche del prodotto, e questa condizione ricade poi sull’utente finale; quando poi si parla di chi è malato poi la condizione capestro dei produttori finisce con l’essere ancor più odiosa.