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Ripercorrendo le pagine scritte in questo mio diario sul diabete ho notato un fatto che ho omesso di scrivere e spiegare nel corso di questi mesi: con il passaggio al microinfusore registro sempre i miei dati sulle glicemie digitalmente, ovvero li immetto nel micro poi avviene il trasferimento sul personal computer. Dove sta la novità? Nel fatto di aver abbandonato il diario cartaceo: una forma di dematerializzazione spontanea e naturale.

Proprio rileggendo gli scritti di un anno fa ho visto ho notato questo “piccolo cambiamento” entrato nella mia vita e desidero descriverlo qui ora non per dileggiare la carta e la scrittura manuale, di cui anzi coltivo un profondo affetto, ma perché ritengo questo genere di passaggio funzionale allo scopo di rendere più ottimale la raccolta e i flussi di dati sulla quotidianità diabetica. Penso, ad esempio, alla immediatezza con cui si possono avere le medie dei valori personali delle glicemie e la traduzione in grafici dei medesimi.

Ognuno di noi utilizza gli strumenti che meglio rispondono alle proprie esigenze, io fino all’inizio del 2010 ho continuato a registrare i dati sia sul cartaceo che in formato digitale, poi il passaggio definivo a quest’ultimo si è presentato da solo, come penso che gradualmente in futuro accadranno altri cambiamenti che sono nell’ordine dei tempi di vita e nell’evoluzione di ogni essere umano e vivente. Il fatto importante in sé è finalizzato a mantenere comunque il diabete e noi stessi in armonia e buon compenso.