Mentre le mie giornate di vacanza proseguono tra una camminata e la scoperta di nuovi luoghi nell’ameno panorama di Molveno, posto di cui non si può fare a meno, leggo l’estratti di un articolo pubblicato on line dal sito “Diabetic Hypoglycemia” circa la vicenda di un giovane avvocato americano di 32 anni con recente diagnosi di diabete tipo 1 e le ricorrenti ipoglicemie incontrate all’esordio dovute a un insieme di risultati frutto sia di una cattiva gestione dei dosaggi d’insulina che dell’eccessiva attività fisica e abuso d’alcolici. La frequenza degli episodi ipoglicemici era tale da far comparire fenomeni convulsivi e epilettici in seguito e provocare una vera epilessia col tempo. La situazione del caso citato è andata poi migliorando negli successivi grazie a uno schema dell’insulina più monitorato e all’impiego del microinfusore integrato con l’Holter glicemico.
L’episodio citato poc’anzi mi fa riaffiorare alla mente un dejà vu di lontana memoria e risalente alla mia infanzia con il diabete. A conferma dello studio relativo al giovane avvocato ricordo come pure in conseguenza dei molteplici momenti d’ipoglicemia andavo incontro a fasi do forte convulsione e mi venne riscontrato una forma epilettica denominata: “piccole male”, trattata farmacologicamente con compresse di Xanturenasi e Mysoline, per poi vedere scomparire il fenomeno con l’adolescenza e la riduzione degli episodi d’ipoglicemia. La narrazione di questa storia ha una morale per il diabetico e in particolare verso i genitori: ovvero l’importanza di evitare il più possibile l’arrivo di abbassamenti dei livelli di glicemia nel sangue che, durante la fase infantile e adolescenziale, possono essere frequenti.