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Attraversare la strada a piedi, prima però occorre sempre guardare a sinistra poi a destra se è in arrivo qualche mezzo motorizzato onde evitare di essere investito; e con il diabete la storia è simile per non essere falcidiato da una ipoglicemia fulminante o un’iperglicemia repentina. La vita con il diabete è costellata di tante piccole insidie e richiede un minimo di concentrazione in particolare nel segmento di vita quotidiana costituito dalla sequenza di: controllo glicemia e acquisizione del suo valore, calcolo dei carboidrati che compongono il pasto, quindi dosaggio dell’unità d’insulina da iniettare.

Sono i piccoli errori il più delle volte che producono grandi effetti negativi per la stabilità del diabete e faccio alcuni esempi concreti e ricorrenti nel tempo: il più gettonato si presenta quando si ha una glicemia elevata come 300 mg/dl e si fa una dose d’insulina corretta con tre unità aggiuntive, ma anziché aspettare un ora prima di alimentarsi così da consentire l’abbassamento del valore dello zucchero nel sangue per effetto dell’iniezione, si mangia subito e non solo si sbaglia ma va a peggiorare la situazione perché si carica di zuccheri ulteriori le arterie già di loro cariche e quindi a distanza di ora andremo a ritrovare una dato simile o addirittura superiore alla quota dei 300 mg/dl.

Altro errore comune, frequente riguarda una situazione opposta alla precedente, ovvero di fronte a una ipoglicemia di valore pari a 40 mg/dl: oltre all’assunzione immediata di zuccheri in forma liquida, e la coca cola ha un effetto iperglicemizzante rapido, capita di sovraccaricare l’organismo con altri carboidrati complessi come brioche e dolci, poi fare l’insulina una dopo avere mangiato e assimilato cotanto quantitativo di zuccheri. La reazione della glicemia porta ad una conseguente iperglicemia maggiorata dall’intreccio effetto rimbalzo post ipo con sovraccarico di zuccheri. Le azioni da intraprendere dopo una ipoglicemia e l’assunzione di zuccheri solo liquidi solitamente sono quelle di attendere, a riposo assoluto, un’ora dopo l’esordio dell’evento e ricontrollare la glicemia per monitorare l’evolversi della situazione e del grado di rialzo della stessa, se il quadro è in ripresa con un valore ad esempio pari a 130 mg/dl si deve fare l’insulina solita per il pasto e compiere un pasto leggero per non caricare troppo l’effetto di rialzo post trauma, poi due o tre ore dopo fare un nuovo controllo del livello di zucchero nel sangue, anche in relazione all’esaurimento dell’effetto d’azione dell’insulina rapida, per capire a quale quota si trova la glicemia e nel caso superiore a 200/250 mg/dl provvedere a stabilizzarla con una somministrazione aggiuntiva e correttiva d’insulina.

La digressione quotidiana sulla vita con il diabete porta a mettere in evidenza come è facile, per molteplici ragioni; incorrere in errori semplici, banali ma che possono provocare dei problemi nella quotidiana battaglia per conquistare un poco di equilibrio e compenso con la malattia. Certo ognuno ha una situazione diabetica diversa dall’altro, ma la cosa che ci accomuna sta nel comprendere come muoversi per rispondere ai squilibri improvvisi e riprendere il controllo mediante il nostro basilare autocontrollo.
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