Non accenna a ridursi l’epidemia di diabete che ha colpito il nostro Paese: la malattia riguarda ormai circa 4 milioni di italiani e il numero è aumentato del 70% negli ultimi 15 anni. Preoccupano i tanti casi di ipoglicemia: ogni anno 50 mi la diabetici, più di 130 persone al giorno, finiscono in Pronto Soccorso con la glicemia troppo bassa, circa 8 mila vengono ricoverati. Accade anche I diabetici che nel nostro perché i malati Paese finiscono non sono tuttora in Pronto Soccorso con curati al meglio: la glicemia troppo bassa. Solo il 70% fa il test della glicemia una volta all’anno, soltanto il 64% controlla l’emoglobina glicata, neppure il 30% si sottopone agli screening per la funzione renale. E continua a salire la spesa sanitaria per la malattia, che ha ormai sforato i 10 miliardi di euro all’anno. L’allarme arriva dai dati dell’Osserva- torio «Arno diabete» del Consorzio interuniversitario Cineca, realizzato in collaborazione con la Società italiana di diabetologia (Sid). Il database dell’Osservatorio è stato ottenuto integrando i flussi sanitari dei pazienti (circa 10 milioni) di una rete di 32 Asl. I diabetici inclusi nell’Osservatorio sono circa 544 mila e sono ormai disponibili i dati di 15 anni.

Il corsivo è stato pubblicato ieri nell’inserto dedicato alla salute del quotidiano nazionale “Corriere della Sera”, i dati riportati non sono per me nuovi e già in altre occasioni ho riportato in questo blog statistiche e informazione a conferma di un quadro complessivo del diabete in Italia non proprio allegro. Ora ci sono diverse riflessioni da compiere circa la situazione attuale e per prima cosa da fare occorre ripensare al rapporto cittadino – stato sulla salute. La domanda sorge spontanea: può reggere ancora reggere uno stato mamma per tutta una fascia di popolazione che bambina non è più e anzi invecchia costantemente con tutta una sommatoria di patologie croniche, di cui il diabete e una parziale espressione? L’altra domanda è: come mai uno stato mamma non presta attenzione autentica e vera proprio a coloro che ne abbisognano? Sul diabete ad esordio infantile e giovanile le cose sono lasciate al caso, regione per regione, e dentro quelle cifre sopra evidenziate ci stanno anche tanti giovani diabetici che non si fanno vedere o controllare per poi finire in pronto soccorso.

diabeteSiccome sono situazioni che si trascinano avanti da parecchio, troppo tempo, senza portare a risultati migliorativi degni di nota ritengo oramai maturi i tempi per rivedere il contratto di salute tra cittadino, comunità e stato, tale da fare in modo che la prevenzione e cura è sì un diritto  costituzionale ma al tempo stesso una responsabilità del singolo verso se stesso e la società. Se non si fa un salto di qualità la direzione che si va a prendere porta verso un gestione e terapia delle cose utile solo a mettere delle pezze e far allungare di un po’ l’esistenza della persona, ma senza migliorarne la qualità della vita e il mantenimento dell’autonomia funzionale.

Occorre far presto perché con i dati forniti dal Sid è sempre più evidente il rischio di un dilagare della forma di diabete invalidante con  l’aggiunta di una conseguente paralisi delle strutture sanitarie di ogni ordine e grado.