Dodici sono i mesi di un anno solare, e si riparte con gennaio per finire con dicembre: il primo passo dell’evoluzione intellettuale dell’uomo è partito proprio con la misurazione del tempo terrestre e astrale e quindi sono dodici pure i segni dello zodiaco. No state tranquilli oppure abbandonate ogni aspettativa: non sto qui a parlare di oroscopo, a fare previsioni imprevedibili, improbabili. Il 2015 sarà un anno come tutti gli altri: fatto di gioie e dolori, di speranze e delusioni, ma, per la stragrande maggioranza degli esseri umani contraddistinto dal solito tran tran.
L’unico elemento fisico e zodiacale vero e ferreo, costante nel tempo lo troviamo costituito e rappresentato a tutto tondo dal segno della bilancia: siamo tutti nati sotto il segno della bilancia! E chi non si è mai pesato scagli la prima pietra. Domani è l’Epifania nel belpaese, e come dice il detto: “tutto le feste si porta via”. Ma la bilancia resta e l’orrido strumento assieme all’orologio fanno delle lancette e numeri un arma impropria per il nostro morale e umore.
Oggi tutti diranno che si deve smaltire i chili in eccesso, tutti ne parleranno tranne me e vi spiego il perché: ai tempi della mia infanzia l’unico periodo nefasto era rappresentato proprio dalla feste, una stagione dove proprio non si poteva evitare di mangiare, non e solo e tanto per il Natale e Capodanno ma in quanto all’interno di questi fatidici sette giorni per stomaco, intestino e glicemia si viveva tutta l’annessa e connessa processione da tanti, troppi parenti, e in ciascuno di questi frangenti rientrava la fetta di panettone, pandoro, gli stuzzichini salati e dolci, salumi, formaggi e crescente, focaccia e molto altro ancora.
Poi la stagione dei parenti si è esaurita con il loro esaurimento sia esistenziale che patologico, sono diventato grande, senza figli e con genitore e suoceri molto prossimi alla dipartita, pertanto il regime alimentare si è fatto molto contenuto e ridimensionato.
Diciamo che per le festività parliamo per frasi fatte e luoghi comuni, un poco come tutti i giorni del resto: il tempo, la sciatica, piccole cose e quant’altro serve a far girare i fogli di un calendario leggero come il tempo che va. Solitamente ce ne rendiamo conto dopo la soglia dei quarant’anni d’età.
Ma stavo perdendo di vista la parola chiave di questo post: il diabete. Immagino che il 70% dei diabetici di ogni ordine e grado generazionale come d’età avrà avuto grosse difficoltà nel mantenere a bada, tenere compensata la glicemia. Allegramente insieme verso l’iperglicemia? Beh e allora? Non è sempre così per tutto l’anno? La verità a mio avviso è un’altra: con le feste oltre al solito andamento glicemico si aggiunge l’elemento emotivo, ormonale: ovvero mentre in vacanza vai con chi vuoi a Natale stai non solo con i tuoi ma pure assieme a parenti di cui o non ti frega niente oppure si assomma l’effetto urticante.
Invece le mie feste di Natale sono state originali: i pasti regolari, e con due giorni non consecutivi di digiuno, controllato, pressoché totale. Debbo dire che il risultato finale personale è stato buono come media glicemica. Non intendo brevettare la dieta poiché esiste già la paleolitica, come la medioevale, manca l’etrusca ma abbiamo tutto l’anno davanti a noi per provare a inventare qualcosa, tirare a campare e continuare a sperare. Buona Befana a tutti!