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Il segreto della giovinezza e bell’aspetto esteriore fa parte del patrimonio genetico ereditato dai nostri genitori, come i punti di forza e debolezza della nostra mente e fisico: le variabili e le probabilità di beneficio e rischio, la capacità di adattamento alle congiunture sociali e di ecosistema fanno poi il resto.

La classificazione delle malattie, dei traumatismi, degli interventi chirurgici e delle procedure diagnostiche e terapeutiche (ICD-9-CM) deriva dalla Classificazione ICD-9 dell’Organizzazione mondiale della sanità ed è il sistema da utilizzare per la codifica delle informazioni cliniche, quali diagnosi, interventi chirurgici e procedure diagnostico-terapeutiche, contenute nella scheda di dimissione ospedaliera (SDO). Un lungo elenco telefonico costituito da oltre 1100 pagine.

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2251_allegato.pdf

Per il diabete preferisco declinare il termine patologico in modo scorretto, con: diabeti e vi spiego il perché. Innanzitutto mi fermo sul tipo 1 ovvero quello che solitamente salta fuori quando si è bimbi o adolescenti e quindi te lo porti dietro per tutta la vita. Dalla culla alla bara senza una cura effettiva.

Ogni tipo 1 è una caso a sé, per un intreccio di fattori fisiologici, psicologici, socio-culturali e di congruità, adeguatezza nella gestione delle terapie e formazione ricevuta dal personale sanitario.

Il diabete per via delle alterazioni continue del glucosio nel sangue (piccoli e grandi vasi, cuore e cervelli, filtraggio renale) sul medio lungo tempo infiamma e intossica le arterie e si riflette sugli organi logorandoli di fatto. Certo un buon compenso glicemico può rallentare i fenomeni, ma le variabili e probabilità sono, come dicevo al principio non sempre captabili.

Le persone con diabete di tipo 1 vivono più a lungo rispetto al passato, e l’incidenza del diabete di tipo 1 è in aumento ogni anno. Dobbiamo imparare di più sull’impatto di questa malattia sui pazienti in età matura. Studi a lungo termine sono necessari per meglio individuare i potenziali problemi e determinare quali interventi possono ridurre o prevenire l’invecchiamento accelerato del cervello e il declino cognitivo.

Stesso risvolto lo si ha per quanto riguarda lo stato del cuore che, confrontato con una persona adulta matura di pari età senza diabete, può risultare più vecchio proprio a causa di una ipertrofia del ventricolo sinistro, presenza non rara nei tipo 1.

In conclusione il punto di distinzione qual è? Con il diabete tipo 1 puoi fare qualsiasi cosa: sta poi in te farla o meno poiché fin verso i quarant’anni solitamente si è noncuranti in quanto siamo tutti leoni. Ma tra i diabetici tipo 1 felini della savana è bene sapere una cosa di partenza sul nostro “di dentro”: solitamente un esordio ad un’età <5 ha un processo di invecchiamento degli organi più caratteristico rispetto a una diagnosi con età >20. Sono elementi da tenere presenti per proiettarci nel futuro più preparati ed esigenti verso il personale medico – sanitario che ci cura.