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Cinque mesi di vita da diabetico tipo 1 con il microinfusore minimed Medtronic 640g e relativo sensore Enlite 2. Cinque mesi contrassegnati da un controllo glicemico perfetto, HbA1C forza 47, praticamente pochi eventi iperglicemici e ipoglicemici, insomma una situazione mai vista nella mia lunga, 54 anni e brutta storia da diabetico. Posso affermare che la parte finale restituisce un poco di serenità.

Certo il microinfusore non è la cura per il diabete tipo 1, anzi dobbiamo impegnarci, lottare per sostenere la ricerca nella direzione di trovare la terapia vera per curare la nostra malattia e, laddove sono riscontrate, le relative complicanze. Il prossimo 4 novembre avremo modo di parlarne a Bologna nel corso dell’incontro intitolato: “Diabeteasy”, con i ricercatori del Diabetes Research Insitute Ospedale San Raffaele di Milano, i clinici del Policlinico Universitario Sant’Orsola e Ospedale Maggiore di Bologna.

Ma, ma per intanto resta da affrontare sempre la vita di tutti i giorni con la malattia. E gli esami? Gli esami e controlli, visite non finiscono mai: una mantra, una litania a vita per una patologia cronica che segna il calendario con regolarità e sistematicità.

E gli esami, finche sono prelievi del sangue di routine o simili non ci sono particolari problemi. Ma la faccenda si fa diversa con altri, e personalmente ne so qualcosa.

Primo passaggio: il clisma opaco è una procedura medica utilizzata per esaminare e diagnosticare varie problematiche del colon umano (intestino crasso). Immagini a raggi X vengono effettuate mentre un mezzo di contrasto, generalmente solfato di bario, riempie il colon attraverso il retto.

La dieta per il clisma opaco

La preparazione del paziente al clisma opaco inizia alcuni giorni prima dell’esame, durante i quali si raccomanda di adottare una dieta povera di scorie per eliminare residui fecali solidi e liquidi che impedirebbero una corretta osservazione del colon. Andranno pertanto allontanati alimenti integrali, frutta, verdure, legumi, pane, pasta, zucchero, vino, liquori e cibi grassi. Sono invece consentiti e consigliati la carne alla griglia, il pesce bollito, il brodo, il riso e le uova sode. Il giorno precedente all’esame, l’alimentazione – particolarmente leggera e quasi esclusivamente liquida – verrà integrata con opportune preparazioni lassative secondo quanto prescritto dal medico.

Secondo passaggio: La colonscopia – un esame diagnostico volto ad esplorare le pareti interne del colon, per scoprire eventuali lesioni, ulcerazioni, occlusioni, masse tumorali. È un importante strumento di prevenzione, che permette di individuare e, se necessario, rimuovere all’istante, dei tumori anche molto piccoli e in fase iniziale, impedendone lo sviluppo e la degenerazione. La colonscopia è consigliata come corretta attività di screening per tutti i soggetti a rischio: ad esempio per coloro che hanno familiarità con i tumori del colon; o comunque dopo i 50 anni, quando dall’esame delle feci si rileva la presenza di sangue, anche in tracce minime.

Una corretta preparazione del paziente alla colonscopia ha lo scopo di svuotare completamente il colon, in modo da lasciarne le pareti lisce e prive di escrementi, così da permettere una corretta visione dell’interno; a questo scopo:

nei quattro giorni precedenti l’esame non bisogna mangiare frutta, verdura, crusca;

il giorno prima dell’esame ci si deve limitare ad un pranzo leggero, per poi sospendere completamente ogni dieta solida;

nel corso del giorno precedente l’esame bisogna bere molta acqua, ingerire dosi notevoli di lassativo ed effettuare un clistere di pulizia finale.

Le procedure riportate per questi esami invasi e pesanti per un diabetico le ho praticate qualche anno addietro tre volte, di cui due al di fuori della degenza ospedaliera e quando ancora non portavo il microinfusore con sensore glicemico.

In particolare ricordo bene la fase preparatoria all’ultima colonscopia per i seguenti motivi: non ebbi alcuna indicazione dai diabetologi su come regolarmi nella gestione della malattia (glicemia, insulina) nella predetta fase. Ricordo che il giorno prima dell’esame andai incontro ad una pesante ipoglicemia sul posto di lavoro con intervento del 118 per farmi riprendere con flebo di glucosata in ufficio. Poi la colonscopia andò in porto con esito negativo ma qualche ora dopo ritornai in ipo.

Ora ho il microinfusore e magari con simili esami le cose potrebbero avere un esito migliore. Resta il fatto che prima di tali test, che mettono a dura prova il paziente, ci devono essere delle chiare e personalizzate indicazioni terapeutiche da parte dello specialista in diabetologia.