Ricercando, gli uomini trovano a poco a poco il meglio. E così è e sarà per la cura del diabete tipo 1 e di tutte le forme di questa malattia che, specie con il tipo 2, si è fatta pandemia. Nel novembre dell’anno 2017 promuovemmo, con l’apporto delle associazioni di diabetici bolognese AGD e DIABO, in occasione dei 10 anni di pubblicazioni online del blog un evento intitolato “Diabeteasy“, fu un’occasione feconda per far incontrare i diabetici e le loro famiglie con gli scienziati e medici del Diabetes Research Institute di Miami e dell’Ospedale San Raffaele di Milano assieme ai colleghi del Policlinico Universitario Sant’Orsola di Bologna che fanno ricerca e curano il diabete tipo 1. Una grande di partecipazione e coinvolgimento di pubblico proveniente da tutta Italia e non solo, ma non solo… Seguendo il modello aperto dai divulgatori scientifici, e dalla carica empatica degli scienziati milanesi, la cosa ha “contagiato” la comunità scientifica petroniana e non solo, e come avevo detto in conclusione del primo evento: “dobbiamo dedicare con regolarità una giornata dedicata alla ricerca per la cura”, per sapere di più e meglio, unire gli sforzi per raggiungere gli obiettivi e sostenere i nostri ricercatori ovunque si trovino.
Noi diabetici non facciamo sistema e manco che mai squadra: ciascuno e perso nei fatti suoi e vive la malattia da per sé e in autarchia. Credo personalmente che siano tre i pilastri unificanti per invertire le cose: informare educare e motivare noi tutti all’interno di questo caleidoscopico mondo diabetico. Ci riusciremo?
Intanto cominciamo a lavorare per realizzare fra nove mesi Diabeteasy #2
Lo stato della ricerca per la cura del diabete tipo 1 – tra terapie e tecnologia innovative