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Il processo di sviluppo e pretest di messaggi narrativi per adolescenti con diabete di tipo 1

La comunicazione, comprensione e interazione tra operatori sanitari e persone con diabete tipo 1 è sempre una questione sospesa, irrisolta in termini di aderenza ed efficacia della stessa. Una soluzione globale non sarà mai possibile per evidenti ragioni temporali e organizzative: lo spazio di ascolto e analisi resta relativo da parte del fornitore d’assistenza e il soggetto diabetico necessità sì di una comunicazione essenziale ma al tempo stesso su misura, personalizzata.

E a tale proposito c’è una crescente necessità che gli operatori sanitari comunichino efficacemente con gli adolescenti diabetici di tipo 1(T1D).

Tuttavia, gli sforzi del passato sono stati inefficaci e non sono riusciti a rompere con il linguaggio didattico e direttivo. C’è anche bisogno di una guida chiara sul processo per lo sviluppo di messaggi efficaci che gli operatori sanitari possono utilizzare come materiale educativo e motivazionale nella pratica clinica.

Questo studio speciale, condotto in Groenlandia, su di una popolazione di adolescenti eschimesi con T1D, delinea i passaggi e il ragionamento alla base dell’utilizzo delle narrazioni (ad es. testimonianze in prima persona) come forma di messaggio efficace per la gestione del T1D. Questo processo ha coinvolto principi teorici, creazione narrativa basata su storie reali di giovani adulti cresciuti con T1D e input da parte di operatori sanitari in una clinica di endocrinologia pediatrica di prim’ordine. Dopo lo sviluppo del messaggio, otto adolescenti con T1D hanno valutato i messaggi in interviste semi-strutturate.

Le narrazioni sono state costruite su costrutti della teoria cognitiva sociale e del modello delle credenze sulla salute, con temi generali di sentimenti alla diagnosi, sfide in corso, passaggi per superare le barriere e aspettative di risultati a lungo termine. Gli operatori sanitari hanno offerto raccomandazioni cliniche da integrare, incluso un aumento del monitoraggio della glicemia; comunicazione aperta con altre persone importanti sulla malattia, inclusi amici e operatori sanitari; e maggiori sentimenti di ottimismo e accettazione del T1D. Gli adolescenti consideravano i messaggi strumenti realistici, motivazionali e potenzialmente efficaci per l’autogestione.

Questa ricerca formativa offre un approccio graduale per lo sviluppo di narrazioni T1D, un nuovo modo per raggiungere gli adolescenti con messaggi motivazionali. Questo lavoro può fungere da modello per aiutare ad affrontare le potenziali barriere che devono affrontare gli adolescenti e incoraggiare comportamenti che promuovono un’autogestione di successo.

Lo studio è stato pubblicato martedì 25 gennaio 2022 su Journal of Communication in Healthcare