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E’ proprio vero quando pensi che tutto sta a al suo posto capita proprio quel momento in cui le carte si scombinano e devi rifare i conti con il delicato equilibrio delle cose umane: nella fattispecie la salute umana. Proprio ieri scrivevo di come il compenso glicemico viene ben manutenuto e voilà a sorpresa vengo investito da una bronchite cronica. Lunedì scorso gli effetti sul diabete ancora non si erano fatti sentire ma da ieri le alterazioni sono giunte a sintesi, per fortuna con il microinfusore e in particolare mediante il calcolo del bolo in rapporto a carboidrati e fattore d’infezione, combinato con l’indice di sensibilità insulinica, sto riuscendo ad arginare effetti ben peggiori e scompensanti. Comunque i conti li farò sempre alla fine e per intanto vedo come procede il decorso della malattia in questi giorni, poi venerdì prossimo vado a farmi rivedere dal mio medico di base per accertare se l’infiammazione bronchiale è o meno in fase di remissione.

Per ora ho proceduto ad alzare il livello di sensibilità insulinica da 74 a 84 cosi da cercare di rintuzzare il rialzo glicemico provocato dallo stato infiammatorio e febbrile, oltreché alla correlazione con il trattamento farmacologico per curare la bronchite medesima a base di mucolitico e broncodilatatore più cortisonico sfiammante somministrati tramite aerosol, e antibiotico per via orale.

L’impiego del cortisonico fa sì che debbo prestare maggiore attenzione verso problemi di contemporanei disvalore della glicemia: in precedenza con episodio analogo, non ha riscontrato problemi e avversità, ma come esperienza insegna ogni storia è a sé quindi mani abbassare la guardia aspettando che passi.

Intanto sto al calduccio cosa fondamentale con queste fredde giornate di gennaio, anche perché lunedì scorso per andare a farmi vedere dal medico a piedi con – 4° di temperatura ho fatto un gran fatica per via dell’affanno nel respirare e giramenti di capo dovuti allo sbalzo pressorio.

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