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In questo punto della mia vita col diabete la tecnologia dei microinfusori è sempre più micro, e la qualità del diabete ne può risentire in meglio. Trentanni addietro non era così: le micro pompe erano “macro” e la collocazione dell’ago sottocute faceva sorgere irritazioni e piccole piaghette a livello di superficie epidermica, di cui porto la traccia ancora oggi.

Io lo ribadisco perché all’epoca fui uno dei primi ad utilizzare la tecnica, e anche uno dei primi a rinunciarvi. Ed oggi sto riflettendo per il futuro: poiché il diabete continuerà ad essere il mio compagno per tutta la vita che mi resta, spero lunga, debbo vedere se, in prospettiva, con l’aggeggio in titolo potrò mantenere un livello di controllo della malattia anche in età avanzata. Chissà…