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Mancano due mesi alla giornata mondiale alla lotta contro il diabete: è ora di cominciare ad assumere le iniziative necessarie non solo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema, ma anche per raccogliere fondi a sostegno della ricerca per debellare questa malattia, che per la sua natura subdola viene sottovalutata o addirittura ignorata fino quando le conseguenze per il diabetico diventano disperate o comunque irreparabili. Certo i problemi legati al diabete si aiutano non solo con la ricerca, ma anche anche supportando i piani di formazione, educazione alla gestione della malattia, riuscendo a portare le cure per la sopravvivenza nelle aree povere del pianeta, e tante altre cose si potrebbero fare se della questione ce ne occupassimo un poco di più tutti (a partire da me stesso).

Certo non è facile muoversi nel ginepraio di enti ed organizzazioni che, a livello nazionale, europeo e mondiale lavorano sul piano della ricerca, ed investono risorse nel campo della lotta contro il diabete. Negli soli Stati Uniti ci sono lotte interne sulla spartizione delle ingenti somme di dollari messi a disposizione dalle donazioni pubbliche. Da noi la realtà è molto minimalista e le cifre raggiunte sono quasi irrisorie: i nostri ricercatori migliori (e nel diabete ne abbiamo diversi) vanno all’estero; e di fronte alla “fuga dei cervelli” non c’è lo slancio degli esborsi così come viene per altre situazioni (cancro, malattie genetiche).

Allora ricolgo l’occasione, come ho fatto qualche tempo fa, per rilanciare l’iniziativa promossa dall’Istituto San Raffaele di Milano, punta di diamante italiana nella ricerca di terapie per sconfiggere il diabete, dal nome: Liberi dal Diabete e al tempo stesso per donare denaro a sostegno degli studi in questo campo, in tal senso lo si può fare anche su internet.

E’ importante!