armonia

Una lato del diabete, una parte non secondaria nella vita del diabetico è la paura, le paure: di vivere con la malattia, di affrontare gli esami, di non poter mangiare con tranquillità, di poter peggiorare la propria condizione fisica e mentale, di avere delle complicanze legate alla condizione diabetica. Insomma una vita in attesa, in controllo, in azione che, di conseguenza, porta a tutto un insieme di stress, di sforzi non facili da impattare per la persona interessata e per chi ci convive.

Un comandamento fondamentale nella vita del bravo diabetico è l’autocontrollo della glicemia, finalizzato al mantenimento di un discreto compenso del diabete: e fin qui niente da dire. Ma il punto che desidero focalizzare oggi riguarda l’eccesso, l’estremismo al cospetto della malattia; in tal senso ci sono due condizioni opposte, in squilibrio: quella di chi se ne frega della malattia, e di questa situazione, ampiamente diffusa, ne ho già scritto nel blog; l’altra invece omessa riguarda coloro che hanno un approccio ossessivo, maniacale nel vita col diabete. In particolare ricordo un collega diabetico, fresco di diagnosi, che alla minima percezione di qualcosa che non andava, zip, si faceva il buchetto al polpastrello per controllare la glicemia (e in certi giorni arrivava a 20 controlli). Lascio al lettore ogni valutazione in proposito, l’unica osservazione che mi sento di fare riguarda l’approccio alla malattia: trovare un punto di equilibrio non è facile, e comunque non dobbiamo mollare la presa nella ricerca della nostra armonia diabetica, che non è solo fisica ma anche mentale, cosa questa spesso sottovalutata o ignorata. Cerchiamo di fare una valutazione di noi stessi tale da capire quando esageriamo, sia nella noncuranza che nell’eccesso di zelo diabetico.