Poco meno di un mese fa ho letto dei passi avanti fatti dai ricercatori USA per l’introduzione di un congegno meccanico che potrebbe avvicinarsi, per funzionalità e meccanismo, al cosiddetto pancreas artificiale. La ricerca di questo percorso è stata stimolata da tempo dalla JDRF (la Fondazione per la ricerca sul diabete giovanile – tipo 1), e l’annuncio fatto dall’ agenzia PR newwire circa la possibile messa in distribuzione per l’anno prossimo, di uno strumento in grado di fungere contestualmente da microinfusore dell’insulina, controllo continuo del livello di zucchero nel sangue ed in grado di arrestare l’infusione dell’ormone, nonché di allertare il diabetico circa l’insorgenza di un evento ipoglicemico; rappresenterebbe indubbiamente un bel passo avanti nella gestione quotidiana del diabete. Il punto di fondo al centro della notizia, pubblicata anche dai media italiani, è che resta sempre un annuncio (peraltro fatto con largo anticipo) e siccome da un po’ di tempo in qua vedo molto vapore e poco solido la prudenza in questo caso è ancora d’obbligo. Ma qualora la tecnica diventasse veramente fruibile non nascondo il mio personale interesse a fare “da cavia”.
P.S.:In relazione alle notizie e commenti pubblicati da me lo scorso 29/6/09 (argomento lantus) posso cogliere l’occasione per anticipare i tempi circa il passaggio al microinfusore, visto che il 4/9/09 ho la visita di controllo del diabete.