Il post di oggi è dedicato al rapporto tra diabete e ottimismo. Il taglio, la natura dell’argomento trae spunto dall’esperienza acquisita col tempo nella frequentazione e auscultazione dei colleghi diabetici presenti nei centri e studi medici competenti.

Nel lasso di tempo che intercorre tra una visita e l’altra (molto tempo) c’è chi sfoga i propri sentimenti diabetici dipingendo la vita con la malattia a tinte fosche, cupe; spesso capita di scorgere un profondo pessimismo di fronte alla condizione provocata dalla malattia ed alle prospettive della medesima. Le persone che maggiormente hanno questa azione comunicativa pessimista o triste sono adulti maturi, anziani, ma scorgendo i visi dei giovani non è che le loro espressioni siano di miglior aspetto (sarà l’insofferenza climatica?).

Anch’io più volte sono stato contagiato dal clima allegro dell’attesa, ma oggi vedo le cose diversamente: ondivagando per il pianeta scorgo tanti diabetici ottimisti, pragmatici, che vivono la vita in primo persona; la cosa interessante è che ci sono molti di loro attivi nel campo dell’arte (musicisti, rocker, pittori, poeti, attori); evidentemente la condizione facilità la creatività espressiva. E queste esperienze le vedo condivise e diffuse in rete, anche questa una gestione positiva della vita come del diabete.