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Con il diabete ho un quantitativo di dati raccolti, a partire dalla mia glicemia, notevole. Il problema che si è andato a sommare negli anni è dato da come rendere leggibile e interpretabile la traccia delle informazioni prodotte.

Per farlo ci sono vari strumenti e con l’informatica c’è anche troppa roba disponibile, così da rendere a volte confusa una scelta su dove poggiare le nostre, le mie informazioni, poiché capita spesso che quel programma usato una volta per caricare i dati diventi obsoleto e inutilizzabile nel giro di pochissimo tempo.

Quindi il problema della conservazione dei nostri, miei dati sanitari diventa sempre di più un fattore complesso.

Io cosa sto facendo? La raccolta delle mie informazioni la conservo in due formati che al momento mi danno maggiori garanzie di una durata nel tempo (max 10 anni): su carta, e nel formato digitale .txt (testo), quest’ultimo rappresenta quello meno soggetto al continuo mutare del settore ed è un standard di fatto.

Il mio archivio digitale non ha la pretesa di durare per tanto tempo: quel poco che basta per essere impiegabile da parte del personale sanitario e dal sottoscritto.