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I paradossi della vita diabetica: quando ero ragazzo odiavo sia la matematica che le applicazioni tecniche, in queste materie facevo proprio schifo e pena; poi vedi che il ciclo vitale ti riserva le sorprese, oggi infatti mi destreggio ogni giorno con il calcolo dell’insulina, boli, glicemia, carboidrati, medie dei valori, pressione arteriosa, elaborazione dei grafici. La mia fortuna è di essere aiutato dal computer e dai processi automatici di calcolo, ma alcune componenti di valore le debbo estrapolare per conto mio. E per combinazione me la cavo.

Insomma occorre nel quotidiano essere sempre pronti alle eventualità e sapersi destreggiare alla bisogna: un tempo sostenevo che siamo in fondo dei numeri che danno i numeri e li rielaborano. Oggi affermo che siamo una somma di numeri ordinati male, ma che possono dare buoni risultati se combinati meglio.

L’importante è sviluppare il lato random e sognatore di noi per rendere i numeri meglio impastati e cotti a puntino, così facendo pure il diabete girerà al meglio e le serate potranno essere meno bianche, più colorate. Il lato postivo del pensiero è la cosa prioritaria da mantenere quando la fase del vivere diventa critica e ci si sente sotto pressione.