Martedì scorso ho rimesso il sensore glicemico e manco farlo apposta è tornato il gran caldo: voglio vedere sta volta se il cerotto tiene, resta attaccato alla pelle, oppure con la sudorazione si stacca; intanto ho preso l’accorgimento di depilare il punto d’innesto dell’Holter, questo sembra essere utile allo scopo. La novità in quest’occasione è stata l’immediata sincronizzazione del sensore con il microinfusore, al primo colpo: sarà un caso? Le altre volte ho dovuto tribolare parecchio prima di riuscire a mettere in sincronia i due strumenti.

I giorni con il sensore mi consentono di stare più rilassato rispetto all’arrivo di un’ipoglicemia notturna, anche se poi quando succede, scatta l’allarme rosso e volente o nolente sbalzo dal letto: l’ultima volta ho avuto ben tre abbassamenti dello zucchero nel sangue nell’arco della stessa giornata; per ora tutto ciò non è accaduto e spero non succeda. Il calcolo del bolo d’insulina con l’assistente del microinfusore (un software che permette di fare il confronto tra glicemia e carboidrati, quindi fissare il dosaggio dell’ormone insulinico necessario) detto “bolus wizard”, nella maggior parte dei casi è stato utile a mantenere stabile il buon compenso glicemico del mio diabete: ma c’è sempre da migliorare, in particolar modo con l’impiego combinato dell’onda doppia o quadra secondo pasti ricchi di carboidrati e grassi, oppure di portate lunghe nel tempo.

Insomma non si finisce mai di imparare e aggiornarsi in tutti i campi, e nel diabete ogni giorno è una foglia che si aggiunge al catalogo della mia natura esplorativa, ma grazie al miglioramento delle tecnologie e comunicazioni ogni passaggio, un tempo arduo da vivere, nel presente viene facilitato, anche se poi sta in me fare il passo più importante: stare in cura.