I giorni passati hanno visto il compenso del diabete regolarsi sui 150 mg/dl di media: ancora una volta quindi l’assetto della glicemia si mantiene lungo i binari della regolarità e questo è di conforto per il buon proseguimento nei prossimi giorni. Il periodo trascorso mi ha visto ancora una volta utilizzare assieme al microinfusore il sensore glicemico e quest’ultimo strumento si rivela importante per capire il flusso del tasso di zucchero nel sangue, così da regolare al meglio la quantità di bolo basale e pasti d’insulina da mettere in circolo. Gli appunti quotidiani del mio diabete mettono in luce la delicatezza della malattia e soprattutto la sensibilità della glicemia a proposito dei vari fattori possibili nell’arco delle ventiquattro ore, alcuni prevedibili e altri no.

La settimana intercorsa ha messo in chiaro e confermato ancora di più la bontà del microinfusore d’insulina nel rientrare da eventi ipoglicemici o ipeglicemici in tempi rapidi, e contestualmente poter alimentarsi in modo completo ed equilibrato senza vivere sempre sotto lo stress di dover combattere tra dosaggi d’insulina, controlli esasperati ed esasperanti della glicemia, e conseguente malessere generale per l’organismo, logoramento della vita individuale e sociale.

La conclusione di questa mia riflessione porta a dire che il microinfusore è importante per i diabetici con scompenso o alterazione ricorrente della glicemia, e motivati a recuperare stabilità patologica, senza problemi ad accettare e portare questo strumento; superata la prima fase di familiarizzazione lungo il percorso, i vantaggi e i miglioramenti sono tali da fare superare ogni altra remora: ma il fatto basilare è l’assunzione di responsabilità verso noi stessi.