L’esperienza vissuta la scorsa settimana, per la precisione venerdì 17, di tornare a casa da una trasferta in treno, con il tratto interessato colpito da una intensa nevicata, ha posto ancora una volta l’attenzione circa gli aspetti da valutare nel rapporto diabete e viaggio, di breve o lunga durata che sia, anche in relazione ai possibili imprevisti. Tanto per essere chiaro faccio riferimento al recente episodio di cronaca accaduto sulla A12 tra Livorno e Rossignano e nello stesso giorno, dove un automobilista diabetico è rimasto bloccato per 11 ore in autostrada a seguito dei problemi provocati dall’intensa nevicata. La persona in questione con il perdurare del blocco era rimasto senza insulina e grazie al pronto intervento di Carabinieri e volontari, è riuscito a fare l’iniezione e ad alimentarsi.

Ecco un episodio di questa natura, per fortuna raro, pone l’esigenza di ricordare alcune semplici regole di prudenza e previdenza personale frutto dell’organizzazione di ogni individuo, e per non parlare in astratto espongo cosa faccio quando debbo affrontare un viaggio. Prima cosa fondamentale portare con se l’insulina e tutta la strumentazione per iniettarla (aghi, penne, ricambi per il microinfusore). La quantità della scorta è naturalmente legata al tempo della trasferta. Inoltre avere con se documentazione attestante la condizione di diabetico e le cose da fare quando si verifica un’ipoglicemia. Ancora occorre avere con se l’apparecchio e le strisce, lancette pungidito per controllare la glicemia. Lo zucchero per affrontare una eventuale calo di zuccheri assieme all’acqua.

Sono regole base che in ogni centro di diabetologia vengono impartite agli assistiti, il che fa pensare come la persona in questione fosse un diabetico di tipo 2, solitamente negligente nel suo complesso, comunque dalle notizie di cronaca non vi sono elementi specifici in proposito. Rimano comunque sempre l’invito a non fare i machi o gli sbruffoni e prendere le minime cautele in occasioni come queste.