Chissà perché alcune notizie nel nostro paese vengono strombazzate e altre no. La Abbott produttrice USA di glucometri per il controllo domiciliare della glicemia nel diabete ha annunciato nei giorni scorsi di aver ritirato dal distribuzione circa trecentocinquanta milioni di striscette reattive negli stessi Stati Uniti, perché riportavano valori glicemici errati.
Il fatto in sé come diabetico mi fa pensare: non è la prima volta che cose simili accadono, anzi negli ultimi anni si sono ripetuti di frequente episodi di malfunzionamento nelle apparecchiature fornite per il controllo della glicemia. In Italia ricordo le proteste a Napoli e provincia da parte dei diabetici per i glucometri coreani che riportavano dati errati sempre sui valori glicemici.
Ancora la Bayer aveva dovuto ritirare dal mercato USA il glucometro Contour nella prima versione perché dava dei problemi di affidabilità nella lettura dei dati, o come nel passato molte confezioni di strisce rilasciate dalla Lifescan per il Onetouch ultra risultando difettose venivano anch’esse ritirate per possibili imprecisioni nella glicemie.
Ecco solo alcuni passaggi di memoria legati alla cronaca diabetica di questi anni, e senz’altro parziali rispetto alla totalità dei fatti accaduti. Ora l’interrogativo che mi pongo va a ricadere su due aspetti fondamentali per chi ha il diabete. Primo come garantire l’affidabilità tecnica delle strumentazioni per il controllo della glicemia? Una prima risposta ce la possiamo dare utilizzando il solvente fornito dal produttore per verificare il corretto funzionamento dello strumento. E in secondo luogo occorre tutelare i diritti del diabetico così da avere garanzie certe la consegna di tecnologie affidabili. Sì perché avere glucometri, striscette che sbagliano la glicemia non è un bel servizio per il diabete.