Un giorno chi leggerà questi scritti non capirà il perché e il percome delle riflessioni contenute. Il diabete sarà una malattia, condizione, epidemia ricordo del passato, è nell’ordine della vita guardare avanti cancellare la memoria, la storia e, a parte qualche addetto ai lavori o storico di professione, tutto verrà dimenticato.
Nell’attesa che il diabete scompaia dalla faccia della terra oggi ancora c’è, e con lui intanto faccio i conti, ma per fortuna i numeri sono non solo buoni bensì eccellenti. Anzi nella mia vita la glicemia non è mai andata bene come in questo lasso di tempo, e francamente più di così, meglio ancora non posso raggiungere con il diabete.
La settimana scorsa la media della glicemia è stata pari a 126 mg/dl, senza ipoglicemia alcuna! Un controllo perfetto e con un’alimentazione normale, regolare. Mai avrei pensato alla soglia dei 47 di diabete e 50 d’età a conseguire e mantenere un risultato simile, cui si avvantaggia tutto l’organismo, sia sotto il profilo della funzione renale che della pressione arteriosa.
Se non fosse per la il malessere provocato dall’artrite reumatoide e ad altre cose familiari, il periodo attuale per la mia salute sarebbe, senza enfasi, d’oro.
La lezione che traggo da questo frangente? Nei momenti critici della vita mai perdere la fiducia e la speranza, lo dice e scrive un uomo che, nel corso degli anni, ha avuto diverse volte l’occasione per arrendersi e mollare tutto.