Ancora agosto e diabete mio non ti conosco: magari fosse così; perdonatemi l’esordio odierno volutamente canzonatorio in questo periodo al culmine dell’estate 2011 fatta di riti e momenti abitudinari per la stragrande maggioranza delle persone. Il diabete non va mai in ferie è sempre qui con me a ricordarmi un poco la metafora del mare e del veliero: un continuo solcare i mari tra tempeste, marosi e bonaccia cercando di restare il più possibile a galla, scrutando cielo e venti per carpire quale elemento in più e capire come andare avanti senza perdere la bussola di navigazione.

Luglio l’ho lasciato dietro le spalle e la sua ultima settimana si è conclusa conservando una media eccellente dei valori glicemici (120 – 140 mg/dl), con un diabete stra-compensato ed così io stesso ricompensato da tanti anni, decenni di tenebre e difficoltà nel quotidiano vissuto assieme la malattia. Certo sono consapevole di un fatto: a parità di anzianità con la patologia sono uno degli a uscire dal sonno, letargo dei riti squilibranti precedenti l’introduzione del microinfusore, ma come dire meglio tardi che mai. In fondo al strada c’è sempre un arrivo, un traguardo ed è importante arrivarci facendo attenzione a non farsi distrarre dal tempo che passa, bensì da come lo si impiega, faccio un esempio: Se nel passato dedicavo complessivamente un’ora al giorno nell’affrontare il diabete, tra dati e calcoli, domande spesso senza risposta e oppure soluzioni subito dopo smentite dai fatti; oggi lo stesso impegno richiede al massimo dieci minuti complessivi per lo più dedicati al controllo con azione conseguente, e un bel ridimensionamento dei quesiti, ma cosa ancor più importante: pochi, pochissimi problemi.

Agosto diabete mio ti riconosco e guardo avanti.

 

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