Ferragosto nel silenzio della città o del paese alle porte della medesima che differenza fa? Nessuna sempre silenzio è, a volte interrotto da qualche urlo di un adolescente in conflitto col genitore poi magari lo stesso per sfogare la propria frustrazione smeriglia e leviga, martella, trapana lungo il perimetro della casa. E mentre questo simbolo dell’estate va con suo lento divenire anche oggi mi fa da compagnia il reinnesto del sensore glicemico, custode del mio diabete che mi tiene costantemente aggiornato sull’evoluzione della glicemia e quindi fa prendere le giuste misure per tenerlo ben d’occhio e compensato. Ogni tanto può capitare che il giocattolino ti fa qualche scherzo, proprio ieri appena impiantato dopo un’ora mi dice: errore sensore. Gulp.. che sarà? Allora senza aspettare lo riavvio di nuovo e passate un paio d’ore posso calibrarlo senza alcun problema. Rimane il dubbio di sapere la causa dell’inghippo ma risolto lo stesso tutto filava liscio. Così il ferragosto col sensore rende migliore anche l’umore e scopri come il relax, anche solo domestico, aiuta a mantenere stabile la glicemia, la pressione arteriosa, in una parola tutti i parametri clinici.

Proprio in questo fine settimana allungato riscopro dopo quarant’anni di tempo un gusto che mia aveva allappato allora: la mitica amarena Fabbri, solo che la dovetti abbandonare per ragioni di forza maggiore, per via del suo elevato contenuto di zuccheri, con tutte le conseguenze del caso per il mio diabete all’epoca in età infantile. Oggi c’è l’amarena zero, dolcificata con acesulfame e saccarosio, ma il sapore non cambia. A parte il momento amarcord, dei ricordi, lo scorrere è stato tranquillo e soporifero con le ore accompagnate da una giornata climaticamente calda, la domenica, e confermata tale per oggi. Nell’armonia ed equilibrio dei giorni che passano e del diabete ben compensato auguro a tutti un buon Ferragosto.

 

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