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glicemiaPresso l’ambulatorio del nostro diabetologo e in ogni rivista noi diabetici siamo spesso invitati a controllare lo zucchero nel sangue prima dei pasti. Ma in realtà, questo è solo uno dei momenti molto importanti della giornata per verificare il livello dello zucchero nel sangue, al fine di valutare in che modo il nostro corpo sta gestendo il cibo che mangiamo e le dosi dell’insulina.

Se siamo impegnati a migliorare i risultati della HbA1c e il controllo generale dello zucchero nel sangue, ci sono tre momenti della giornata in cui è il caso di esercitare un test aggiuntivo utile a raggiungere l’obiettivo:

  1. Controllo a digiuno

Svegliarsi con un alto livello dello zucchero nel sangue può realmente significare che tale valore glicemico è rimasto alto per tutta o buona parte della notte. Ciò comporta che, per 8 ore delle ultime 24 ore, il livello dello zucchero nel sangue era elevato, quindi inevitabilmente farà aumentare il nostro risultato dell’HbA1c in peggio. Gli zuccheri nel sangue alti da molte ore porteranno anche ad avere inevitabilmente un calo nella nostra energia ed entusiasmo mattutino, oltre a far sviluppare i chetoni, e metterci a rischio di disidratazione e altre complicanze diabetiche da chetoacidosi.

Per ottenere un valore della glicemia la mattina all’interno di una gamma sana occorre parlarne con il medico così da permettere di le medicine e dare un’occhiata più da vicino a quello che stiamo mangiando a cena o nelle ultime ore prima di andare a letto.

  1. La glicemia dopo il pasto

Certo, il valore glicemico dato dal glucometro prima che mangiamo è importante, ma per quanto riguarda ciò che accade dopo? Soprattutto per coloro che prendono l’insulina, questo numero può dimostrare se si è fatta troppa o troppo poca insulina con il nostro pasto. Per quelli che non assumono insulina, questo numero comporta che il nostro corpo è semplicemente in grado di gestire il carico di carboidrati nel cibo facente parte del pasto. Se il livello di zucchero nel sangue è costantemente alto dopo aver mangiato, si può lavorare con lo staff sanitario per ridurre i carboidrati nella nostra dieta e / o di aumentare le dosi dei farmaci per supportare le esigenze del nostro corpo.

Non aspettare.  Ci sentiremo molto meglio dopo i pasti, se è possibile ottenere una regolata della glicemia nel dopo pasto.

  1. Prima di dormire

Beh, abbiamo già discusso l’importanza di svegliarsi con un valore nella gamma, al fine di evitare la comparsa e il relativo peso di 8 ore o più con una glicemia alta, ma in realtà tale passaggio già dal momento prima in cui mettiamo la testa sopra il cuscino. Se costantemente non mangiamo abbastanza e regolarmente durante il giorno, per esempio, e stiamo morendo di fame nel momento in cui siamo tornati a casa, è molto probabile che, mangiando troppo, diventi veramente difficile mantenere la glicemia nella norma dopo cena.

Un altro esempio legato ai valori glicemici prima di dormire è se a cena le portate hanno alto contenuto di carboidrati e piatti elaborati con un apporto elevato di grassi e proteine. Tale contesto può ingannare, provocando una apparente condizione di glicemia normale a poche di distanza dal pasto, magari proprio poco prima di andare a nanna, poiché grassi e proteine rallentano l’assorbimento dei carboidrati anche di sei ore quindi, per capirci, se abbiamo cenato alle 20, per le 23 la glicemia è ancora buona e sarà tra le2 e 3 della notte a verificarsi l’impennamento iperglicemico. Alla fino perché a cena è meglio ridurre i carboidrati e così facendo otterremo i vostri obiettivi volti ad avere un buon compenso della glicemia. Non solo si dormirà meglio con una glicemia nella norma ma ci sentiremo meglio quando ci sveglieremo!