Stephen Buckley e colleghi hanno riformulato una terapia prospettica per il diabete di tipo 2 (T2D) ora sotto indagine clinica come trattamento orale. Le loro modifiche hanno permesso alla terapia di essere efficacemente assorbita nello stomaco – potenzialmente offrendo ai pazienti una via di somministrazione meno invasiva rispetto alla versione attualmente approvata della stessa, che può essere dispensata solo per iniezione.
La loro ricerca potenzialmente espande l’uso di una terapia T2D che è ora in fase 3 di sperimentazione clinica come trattamento orale. Il T2D colpisce oltre 30 milioni di americani e una delle terapie di maggior successo coinvolge un ormone peptidico denominato GLP-1, che stimola il rilascio di insulina e mantiene buoni i livelli di zucchero nel sangue.
I ricercatori hanno derivato analoghi di GLP-1 come il semaglutide che può abbassare i livelli di zucchero nel sangue e la pressione sanguigna nei pazienti T2D, ma questi peptidi si scompongono rapidamente nel tratto gastrointestinale prima che possano essere assorbiti, limitando la loro via di somministrazione a un’iniezione.
Nel tentativo di offrire ai medici una maggiore flessibilità di trattamento e migliorare l’aderenza dei pazienti T2D ai programmi terapeutici, Buckley et al. hanno creato una formulazione orale di semaglutide che viene più facilmente assorbita.
Hanno progettato e sviluppato una compressa che contiene sia semaglutide sia un derivato di acido grasso denominato SNAC, che protegge il semaglutide dall’essere degradato dagli enzimi digestivi. Gli autori hanno poi somministrato la loro compressa a cani e umani e scoperto che viene assorbita dalle cellule epiteliali nello stomaco piuttosto che nell’intestino, a differenza della maggior parte degli altri farmaci.