Non esiste una risposta univoca a questa domanda, poiché entrambe le opzioni hanno i loro pro e contro per una persona con diabete. Vivere in città può offrire maggiori opportunità per l’accesso ai servizi sanitari, alle cure mediche e alle attività fisiche, ma può anche essere associato a livelli più elevati di stress e inquinamento dell’aria. Vivere in campagna può offrire un ambiente più tranquillo e meno inquinato, ma potrebbe essere più difficile accedere ai servizi sanitari e alle attività fisiche. In generale è importante per una persona con diabete seguire una dieta equilibrata, fare attività fisica regolare, monitorare i livelli di zucchero nel sangue e seguire le raccomandazioni del medico.
Ma con la telemedicina molte delle barriere ostative per l’accesso tempestivo alle cure sono superate?
La telemedicina può aiutare a superare alcune delle barriere che rendono difficile l’accesso alle cure per le persone che vivono in zone rurali o isolate. Con la telemedicina, le persone possono consultare medici e altri professionisti sanitari in remoto tramite videochiamate o messaggi di testo, il che significa che non hanno bisogno di viaggiare per lunghe distanze per ottenere una consultazione o un trattamento. Inoltre, la telemedicina può anche aiutare a monitorare i pazienti con diabete, ad esempio attraverso la trasmissione remota dei dati del glucometro, permettendo una maggiore efficacia nella gestione del diabete e una maggiore tempestività nelle cure. Tuttavia, è importante sottolineare che la telemedicina non può sostituire completamente l’assistenza sanitaria in persona in tutti i casi e che comunque occorre una valutazione caso per caso per verificare se è possibile utilizzare questo strumento in modo efficace.