Nel 2009, in attesa di qualcosa che serva a dare la spinta decisiva alla ricerca della soluzione del problema diabete, di tipo 1 e 2, si potrebbero già fare delle azioni concrete che non richiederebbero dei sforzi inumani, e che in certe realtà geografiche sono già in essere. Mi riferisco nello specifico all’esigenza di poter valutare i centri ed i medici diabetologi, come peraltro tutti gli altri specialisti, così da potersi orientare in modo adeguato senza andare alla cieca, nel mondo della salute e della sanità. La mia esperienza, non certamente unica, fatta di svariati contatti e visite con i professionisti della medicina, e conseguentemente l’impatto con persone affidabili e no, mi porta a far aumentare l’esigenza di un quadro d’orientamento serio e organico. Un percorso di questo genere, uscendo dalla banalizzazione del voto in pagella, darebbe una buona possibilità di fare avanzare le strutture più capaci e valide, e di migliorare i servizi offerti alla cittadinanza. Questo scritto l’ho preparato prima di leggere la notizia pubblicata dal quotidiano: Il Corriere della Sera; che riporta quanto sta per accadere nel sistema sanitario inglese, ovvero la recensione del personale medico di quel servizio; come si legge una cosa non tanto impossibile da farsi per quanto espresso in precedenza.