sensore A distanza di un anno dall’apparizione della precedente notizia si è riaffacciato un aggiornamento relativo alle prove circa l’impiego di sensori impiantabili sottocute, per il controllo dei livelli della glicemia nel sangue nei diabetici. Stavolta la provenienza dell’evento è la Gran Bretagna: i ricercatori del Southampton General Hospital stanno provando la funzionalità e affidabilità dello strumento in gruppo di pazienti volontari col diabete di tipo 1, di età compresa tra i 18 e 75 anni. Il sensore è costituito da un piccolo elettrodo, che viene inserito sotto la pelle e può fare quasi 300 letture della glicemia al giorno, si collega a un trasmettitore che si collega alla pelle con un cerotto adesivo. L’auspicio su tale percorso sperimentale è che lo sbocco sia favorevole e concreto per i diabetici: di annunci recenti nella direzione di controlli della glicemia non invasivi ne ho letti talmente tanti da perderci ormai il conto.