grintaSi  fa sempre un gran parlare di alimentazione, di cibo e diete, di formule, dati statistici, di tutto  per convincerci a stare bene, a fare una vita sana ed equilibrata. Ma i problemi di fondo, a mio avviso, per affrontare in modo coerente le difficoltà quotidiane sono due: il mercato e la persona. Il primo è legato alla distribuzione e circolazione di prodotti di dubbia salubrità e della ampia disponibilità nonché economicità degli stessi. Il secondo, soggettivo, è legato alla volontà e determinazione dell’individuo a stare bene, a curarsi, a cercare di volersi ed accettarsi: e questo spesso è il vero grande problema; e non c’è educazione, informazione e pubblicità che tenga se un individuo è ignavo e noncurante del proprio stato. Allora il diabete, quello di tipo 2, può diventare la tappa finale di una gara in negativo per l’uomo, la donna. Sotto questo profilo ho visto poche volte trattare l’argomento della centralità della persona intesa non come consumatore, come numero per le statistiche, ma come un cervello e una mente che abbisogna di attenzione. Sarebbe bello poter cambiare indirizzo.