Lantus

A proposito di lantus continua il “confronto” sull’effetto tumore provocato dall’analogo sintetico dell’ormone umano, e proprio domenica scorsa (5/7/09) e apparso sul quotidiano il Corriere della Sera un articolo a firma di Elena Meli dal titolo: Diabete Timori per 4 studi: gli esperti rassicurano, ma auspicano nuove ricerche Il sospetto corre su Internet: più rischio di tumore con l’insulina a lento rilascio? Un ampio resoconto sui rumori provocati la settimana scorsa dal tonfo in borsa delle azioni della Sanofi – Aventis, la multinazionale francese produttrice dell’insulina in questione, a seguito dei risultati delle ricerche svedesi e tedesche sul sospetto legame tra comparsa del cancro ed uso della lantus. L’articolo esordisce con la parola d’ordine è “nessun allarme”, poi vengono riportate alcune dichiarazioni del dott. Gabriele Riccardi Presidente della Società Italiana di Diabetologia il quale tende a sminuire il peso dei risultati della ricerca del tipo: i dati sono preliminari». Arrivano infatti da un calderone con pazienti di ogni tipo: non a caso l’EMEA chiede di valutare elementi che potrebbero avere un ruolo, come età od obesità. L’eccesso

di insulina endogena tipico del diabete di tipo 2 invece favorisce i tumori: l’ormone ha effetti metabolici e come fattore di crescita, nei diabetici probabilmente si perde la sensibilità ai primi e non ai secondi. Infatti, insulina a parte, nei diabetici il rischio di tumore al rene, al pancreas, al fegato è superiore al normale. Una ulteriore osservazione viene fatta dal dott. Antonio Pontiroli – docente di medicina interna presso l’università di Milano che afferma: va sottolineato che il dato attuale riguarda i pazienti con diabete di tipo 2: chi ha il diabete di tipo 1 non assume glargine da sola e l’aumento dei tumori si è visto soltanto con la monoterapia. E i diabetici di tipo 2 costretti a prendere insulina sono forse di per sé in condizioni peggiori e quindi più a rischio anche per i tumori. Non è la prima volta che s’indaga sulla relazione fra cancro e terapia insulinica: secondo una ricerca inglese uscita tempo fa su Gastroenterology, l’ormone, umano o analogo, aumenta il rischio di tumore al colon- retto. E per finire l’escursione sui possibili effetti dell’insulina glargine il Riccardi afferma: I pazienti non devono interrompere o modificare la cura, ma parlare col medico. Può essere opportuno passare a un’altra insulina in donne ad alto rischio di cancro al seno o nei diabetici che già hanno un tumore. In conclusione l’idea che mi sono fatto su questo tema è che non ci sono certezze in un senso e nell’altro. Rimando ad un aggiornamento ai primi di settembre in occasione della visita di controllo del diabete.