Dormire e rilassarsi una cosa buona e necessaria per il vivere quotidiano ed io sono un individuo che la sua parte di sonno l’ha fatta fin’ora, anzi direi che nell’arco di questi quasi cinquant’anni di vita ho avuto un rapporto ancestrale con il materasso, nel bene e male del suo insieme. Il mio dormire è quasi un’attività, nel senso che sogno molto e vivo molto intensamente la fase onirica con momenti molto divertenti, oppure problematici e a volto veri propri incubi. Ora tutta questa digressione sul dormire come si collega con il diabete si dirà? Anni addietro avevo letto uno studio di un neurologo americano, il quale asseriva come in diabetici di tipo 1 con un’attività onirica molto intesa quest’ultima potesse incidere nel metabolismo degli zuccheri aumentandone il consumo e arrivando a provocare delle ipoglicemie notturne. Allora leggendo questo scritto restai scettico, peccato che non trovo più i riferimenti per citarlo in modo completo ed esauriente; e rivedendo i fatti con gli occhi del presente sotto il profilo della mia storia diabetica, ritengo di riconoscermi su questa tesi e mi piacerebbe approfondire maggiormente il tema.