Oggi lunedì comincio la settimana facendo alcune considerazioni sull’andamento del diabete nei giorni scorsi che trae spunto dai ricordi del recente passato per arrivare al presente: un anno fa stavo scrivere e lamentarmi delle iperglicemie notturne frequenti e inspiegabili in quel periodo. Il tempo è passato e ora la condizione del mio diabete è tornata governabile, stabile; nei giorni trascorsi la media dei valori della glicemia si è attestata su 160 mg/dl, quindi continuo a tenere sotto controllo la situazione.
La mia mente analitica mi porta ad aggiungere delle considerazioni circa i flussi ondulatori e ritmici della glicemia: noto che durante il periodo lavorativo facendo più movimento il tasso di zucchero nel sangue riesco a mantenerlo meglio livellato impiegando un poco meno d’insulina; viceversa nel fine settimana avviene l’incontrario. L’osservazione in concreto è molto semplice e conferma un fatto ormai consolidato nella coscienza di ognuno: fare movimento aiuta a stare in salute e ancor di più al diabete.
Un’altra analisi che voglio fare nei prossimi giorni, per finire, riguarda anche il cambiamento della mia dieta alimentare in questi anni, sia in termine di pietanze sia come nutrienti (carboidrati, grassi, proteine); poiché pure questo lato del mio quotidiano ha inciso e tuttora lo fa sugli effetti di stabilizzazione del buon compenso glicemico. L’ultimo lato della vita che influenza il vivere quotidiano è rappresentato dal fattore anagrafico: nonostante il diabete è ben gestito e controllato, ho maturato 46 anni di anzianità con la malattia e tra poco faccio 49 di età; sono cosciente e consapevole di come questi elementi contano e peseranno sempre più nel mio divenire.