La settimana si apre all’insegna del più sfrenato ottimismo, euforia, autoesaltazione che non dovrebbero essere segnali premonitori del processo di demenza senile, ma la risposta ad alcuni accadimenti che lasciano ben sperare per il proseguo dei giorni avvenire. In prima analisi c’è la conservazione della stabilità e buon compenso diabetico, la media dei valori glicemici è attestata a 145 mg/dl senza andare a discapito di sacrifici e privazioni alimentari, nello stile di vita; e queste situazioni sono comprensibili solo da parte di chi, con il diabete, vive o ha vissuto pagine difficili nel corso dei molti anni trascorsi con la malattia. Anni fatti di perenni lotte con sbalzi himalayani della glicemia, cheto acidosi e altre amenità patologiche, pensando: chissà se ce la farò? Ecco perché ripercorrendo l’arco temporale che mi porta al presente posso manifestare soddisfazione per il risultato fin qui ottenuto. Il punto di forza del diabete sta, una volta superata la fase critica d’accettazione e iniziazione alla malattia, nel saper affrontare le asperità offerte dalla vita quotidiana con una tenuta migliore .

Ecco la condizione attuale non deve far dimenticare di mantenere sempre la guardia e il controllo del situazione, ovvero il diabete. La cosa va sempre puntualizzata perché sarebbe un errore madornale e suicida passare da un estremo all’altro in congiunture del genere.  D’altronde cos’è il diabete dentro un’ottica positiva della vita concentrata sul guardare avanti: una forma di allenamento, alcune volte ti può stancare, ma se preso l’andamento giusto il passo diventa stabile e la marcia spedita. Buona settimana a tutti.