Oggi è festa e io, come buona parte del popolo, gente, cittadini e contribuenti che hanno un lavoro, un’attività si sta in vacanza, stacco e altri variabili sistemiche possibili e immaginabili. Primo assaggio delle feste di fine anno che quest’anno cadono tutte tra sabato e domenica, quindi l’appuntamento odierno è l’unico buono per poter sguazzare di un bel ponte così da poter allungare il polleggio e l’ozio, o comunque l’esplorazione interminabile di mercati, supermercati, ipermercati e affini per cominciare a cercare qualche idea per i regali a Natale ai familiari, parenti e amici, o anche semplicemente per curiosare un poco tra le bancarelle e le vetrine sontuosamente addobbate e illuminate.

E in questo scenario magico, bucolico e romantico il diabete non se la passa male anzi se la gratta. Sì avete capito bene se la gratta perché anche il diabete ama starsene in panciolle e beatificarsi dei frutti della festa e senza colpo ferire se la gratta e aiuta pure me a grattarmi e trovare giovamento da questa semplice e quotidiana azione del vivere umano e animale. Infatti tra le manifestazioni collaterali dell’alterazione e oscillazione glicemica, sia verso l’alto che in basso, vi è il prurito; a volte breve, altre intenso e tormentoso, e può sorprenderti in qualsiasi momento della giornata (esempio nel cuore della notte durante una bella dormita).

Si dirà un fastidio da poco e c’è di peggio, d’accordo ma mai uno va a pensare che pure questo è un segnale di ondulazione, alterazione o scompenso diabetico; così in un giorno di festa, tra il serio e il faceto desideravo mettere in evidenza un altro piccolo particolare della quotidianità diabetica.