Cosa comporta il freddo per un essere umano di costituzione magra e gracile con il diabete appresso? La domanda sorge spontanea poiché dopo il ciclo degli inverni tropicali anomali la stagione sembra aver ripreso il corso normale. La cosa da un lato è buona per l’ambiente e l’ordine naturale, ma come ogni situazione ha i suoi pro e i suoi contro.

Il clima influisce sul diabete? Ebbene sì anche quest’anno le condizioni estreme creano delle alterazioni alla mia glicemia, e non solo alla mia come dimostrano ricerche statistiche e mediche in tal senso. Infatti le punte di temperatura raggiunte nello scorso fine settimana mi hanno portato ad avere un oscillazione verso l’alto fino a 231 mg/dl, e poi che quest’anno grazie al microinfusore l’impennata è stata contenuta. L’argomento lo avevo già trattato in precedenza su questo blog, e lo stesso fatto accade all’opposto in estate, quando la glicemia va meglio anzi tende ad abbassarsi.

La domanda che sorge spontanea e il perché ciò accade. Io avanzo una ipotesi: il nostro sistema vascolare con temperature miti e calde si adatta dilatando i vasi e allenta la pressione interna permettendo una migliore circolazione del sangue e riduce il processo infiammatorio con i conseguenti effetti, seppur minimi, sulla glicemia. Al contrario del freddo che porta ad un maggiore irrigidimento dei vasi sanguigni.

Per fare dell’ironia si potrebbe definire che il diabete è meteoropatico: col brutto tempo sta male e con il bello sta meglio. Sul tema si potrebbe aprire un bel scambio di opinioni magari supportati dal qualche servizio meteorologico.

Ciao Pizza Blue Monday 15 gennaio Giornata mondiale della Neve